Roma

Camera di Commercio: Tagliavanti vara la nuova Giunta con quota rosa

Il Consiglio della Camera di commercio di Roma ha eletto la Giunta. I quattro componenti che affiancheranno il presidente, Lorenzo Tagliavanti, sono: Valter Giammaria, presidente di Confesercenti, per il settore Commercio, che ha ricevuto 11 voti su 22 totali (2 le schede bianche) seguono Luciano Mocci, direttore generale di Federlazio per il settore Industria con 7 voti, Aldo Mattia, presidente di Coldiretti, per il settore Agricoltura con un voto e Maria Fermanelli della Cna, per il settore Artigianato che ha ottenuto un 1 voto. Sono rappresentati quindi "tutti e quattro i settori e la presenza di genere".

"Abbiamo bisogno di segnali positivi, di dire alla città che Roma, che il Paese ce la può fare, dobbiamo dare coraggio alle 530 mila imprese iscritte alla Cciaa. Dobbiamo mettere al centro della nostra attenzione l'imprenditore. Io sono per l'economia che ha al centro l'uomo e non la ricchezza. Non dobbiamo fare la Camera della crisi, delle polemiche, del passato, ma la Camera del futuro". Così il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, nel suo intervento dopo l'elezione della nuova giunta dell'ente camerale. Tagliavanti ha quindi snocciolato alcuni temi importanti che dovranno orientare il lavoro della Camera di Commercio: "Il primo e' l'innovazione, bisogna portarla nel corpo anche tradizionale dell'economia romana. Secondo tema importantissimo, l'accesso al credito. Non possiamo più essere soli. Su questo dobbiamo fare grande un accordo con la Regione e non solo, dobbiamo collaborare con gli altri palazzi". E ancora: "Se c'è un frutto avvelenato della crisi è stata la crescita di illegalità e della criminalità, la mancanza di sicurezza a Roma dovuta sì alla crisi economica, ma anche all'incapacità istituzione pubblica e all'incapacità culturale dei romani di contenere questo fenomeno". Poi c'è il tema della "periferie, il posto dove vanno a vivere i giovani, dove c'è integrazione con le comunità immigrate, quindi sono anche le aree di maggiore novità e cambiamento, non dobbiamo abbandonarle. Noi siamo per la competizione. Il migliore deve andare avanti, non il più prepotente. Dobbiamo collaborare con la prefettura e le amministrazioni, comunale e regionale". Riguardo alla riforma della Pa: "nessuno di noi è soddisfatto della Pa italiana, neanche chi ci lavora - ha proseguito Tagliavanti - vogliamo una organizzazione più snella ed efficiente. Ma sarebbe opportuno che la Cciaa di Roma dica anche qualcosa. Anche su questo terreno diamo un contributo. Abbiamo l'autorevolezza anche per essere ascoltati dal decisore pubblico, ma dobbiamo avere le idee. La società cambia tantissimo, non si possono avere idee se non si osservano i mercati". Tra le proposte di Tagliavanti, l'istituzione di un osservatorio sui fenomeni della disoccupazione e l'emigrazione per lavoro. Sugli eventi eccezionali, invece: "Ci dobbiamo attrezzare per essere una città dove ogni mese c'è un grande evento, come Londra e Parigi". Infine, "Roma deve essere una città più internazionale, che non significa solo portare le imprese all'estero. Un frutto positivo della crisi e' l'aumento della capacità di andare all'estero delle piccole imprese romane. Roma deve cogliere le opportunità dell'internazionalizzazione. Poi non dobbiamo abbandonare il settore della cultura". E, ultimo tema: le start up. Per Tagliavanti, "un altro elemento positivo della crisi e' che oggi un giovane romano pensa che intraprendere sia una delle opportunità della sua vita. Tante cose le abbiamo fatte altre le dobbiamo fare - ha sottolineato Tagliavanti - La prima è organizzare un'importante giornata di lavoro del consiglio propedeutica alla costruzione del programma. Dovremo immaginare, in quella giornata, quale sarà il contributo che la Cciaa darà a Roma nei prossimi anni, come potremo essere utili al cambiamento. Le polemiche durano un giorno e i fatti molto di più - ha concluso - Noi puntiamo sui fatti".