Roma
Camorra alla romana: 26 del clan Senese a rischio processo. Tra loro i Cirinnà
Chiuse le indagini sul clan mafioso: le accuse sono di estorsione, usura, trasferimento fraudolento, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti
Camorra alla romana: rischio processo per 26 persone, tra appartenenti e affiliati al clan Senese. Tra questi ci sono anche Claudio Cirinnà e il figlio Riccardo, rispettivamente fratello e nipote della senatrice Monica Cirinnà, del tutto estranea all’inchiesta: i due erano accusati, in concorso, di aver prestato e chiesto soldi ad una persona che si trovava sottoposta anche alle indebite 'attenzioni' del clan camorrista.
Il procuratore aggiunto Ilaria Calò e il pm Francesco Minisci hanno chiuso le indagini, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, che chiamano in causa, tra gli altri, anche il capo Michele Senese, detto Michele O’ Pazz, già in carcere, e poi il figlio, la moglie e il fratello, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.
Dall’inchiesta era emerso che Michele Senese anche dal carcere continuava a coordinare e gestire le attività illecite della famiglia stabilendo la strategia criminale, scambiando 'pizzini' con i familiari durante i colloqui, in particolare con il figlio Vincenzo, e con la moglie, Raffaella Gaglione. In almeno due occasioni, Senese si era scambiato con il figlio, senza farsi notare dal personale di vigilanza, le scarpe rispettivamente indossate per scambiarsi messaggi.
Gli arresti erano stati eseguiti a luglio scorso dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e dai poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.