Roma

Campi rom, sgomberi rimandati al 2021: i decreti del Governo stoppano la Raggi

Lettera dell'Associazione 21 luglio al sindaco di Roma: “Gli sgomberi violano la normativa dell'emergenza Coronavirus. Sono vietati fino al 31 dicembre”

Campi rom, fino al 31 dicembre 2020 ogni sgombero è interdetto su tutto il territorio nazionale: a stoppare la Raggi che aveva programmato per settembre la chiusura del villaggio di Castel Romano e per l'11 agosto quello del Foro Italico, è il Governo che con due decreti legge ha bloccato ogni tipo di sgombero causa Coronavirus prima fino al primo settembre, e poi per tutto il 2020.

A far presente che ogni tipo di sgombero andrebbe quindi contro la legge è stata l'Associazione 21 luglio, associazione impegnata in difesa dei diritti della comunità rom, sinti e caminanti. Il 17 marzo scorso è stato pubblicato infatti sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n.18 “Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Al comma 6, art.103 viene disposto “L’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, è sospesa fino al 30 giugno 2020”. Il suddetto Decreto Legge è stato convertito con modificazioni dalla Legge n.27 del 24 aprile 2020. Nel testo la moratoria degli sgomberi viene estesa al 1° settembre 2020.

La Raggi allora ha provato a velocizzare i tempi ed il 9 luglio 2020 la Giunta Capitolina ha approvato la Memoria n.38 avente per oggetto “Contenimento criticità ambientali e superamento del sistema di accoglienza del Villaggio della Solidarietà di Castel Romano” nella quale da una parte viene affidata ad un’ATI il servizio di promozione di percorsi di inclusione propedeutici alla fuoriuscita dal “villaggio” di Castel Romano, dall’altra viene pianificato, in linea con gli impegni presi con la Regione Lazio, lo sgombero dell’insediamento e le cui attività, afferma la stessa Amministrazione Capitolina “risultano rallentate in funzione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 la cui normativa ha introdotto all’art.103 comma 6 del D.L. del 17 marzo 2020 il blocco degli sgomberi fino al 30 giugno 2020, termine successivamente prorogato, in sede di conversione, al 1° settembre 2020”.

“È intenzione di questa Amministrazione – si legge nella Memoria – procedere, decorsi i termini della moratoria degli sgomberi, alla liberazione di persone e cose dal campo F attualmente occupato da circa 90 persone secondo un programma di ricollocazione delle fragilità”. È quindi contando sul termine della moratoria degli sgomberi entro e non oltre il 1° settembre che il Comune di Roma ha fatto pervenire nelle scorse settimane agli abitanti dell’area F l’ordine di abbandonare lo spazio abitato entro il 10 settembre 2020

Ma non è così. In realtà, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020 l’art.17bis del Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni in Legge n.77/2020, stabilisce l’ulteriore proroga della sospensione dell’esecuzione degli sgomberi così statuendo al comma 6 dell’art. 103 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27 le parole “1 settembre 2020” sono state sostituite dalle seguenti “31 dicembre 2020”. Pertanto ogni sgombero effettuato prima di quella data si porrebbe in piena violazione della legislazione nazionale.

La richiesta dell'Associazione 21 luglio

Nella lettera inviata lunedì dall'Associazione 21 luglio alle autorità capitoline viene presentata istanza di annullamento della Memoria di Giunta Capitolina n.38 del 9 luglio 2020 avente per oggetto “Contenimento criticità ambientali e superamento sistema di accoglienza del Villaggio della Solidarietà di Castel Romano” e conseguentemente viene richiesto di considerare non più valida la parte relativa all’intenzione dell’Amministrazione di procedere nel periodo immediatamente successivo al 1° settembre, giorno della scadenza della moratoria degli sgomberi, alla liberazione dell’area F di Castel Romano.

“Dopo l’esperienza di Camping River, quando l’Amministrazione Comunale in barba alla decisione della Corte Europea di Strasburgo decise di agire con lo sgombero del 'villaggio' – ha commentato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio – ci auguriamo che questa volta la Giunta Raggi si adegui a quanto stabilito dalla normativa nazionale redatta a tutela della salute pubblica. In alternativa sarà la prima cittadina ad assumersi la responsabilità di andare contro la legge mettendo in strada 100 persone in piena emergenza sanitaria da Covid-19. Fino al 31 dicembre 2020 ogni sgombero è interdetto su tutto il territorio nazionale e questo deve valere, senza se e senza ma, anche per spazi dove, per responsabilità istituzionali, la legge è stata storicamente assente, come nel 'villaggio' di Castel Romano”.