Roma

Campi rom, via Candoni come Castel Romano. Bomba nomadi innescata

L'incendio nel campo nomadi alla Magliana che ha mandato in tilt Roma Sud è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il Centrodestra grida: “Va chiuso”

Campi rom, il “villaggio” di via Candoni come quello di Castel Romano. La “bomba” nomadi finale è stata innescata: l'incendio scoppiato nei pressi del campo domenica pomeriggio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso con le opposizioni, Lega e FdI su tutte, che gridano a gran voce la chiusura anche del campo della Magliana.

 

Se infatti riguardo la chiusura del campo sulla via Pontina, dopo gli scontri tra Regione Lazio e Comune di Roma a suon di ordinanze e ricorsi al Tar ed il sequestro dell'area per “illeciti ambientali” alias “roghi tossici” avvenuto giovedì scorso, qualcosa si sta muovendo, per via Candoni tutto è al momento fermo a proclami e visite “istituzionali” (vedi il sopralluogo di Salvini del 2 luglio scorso) che confermano che la campagna elettorale per le comunali del prossimo anno.

L'incendio di domenica pomeriggio ha però acceso l'ennesimo campanello d'allarme sulla vicenda campi rom ed il Comune di Roma dovrà in qualche modo intervenire. Alle 16, nell'area boschiva alle spalle del campo nomadi di via Candoni, è scoppiato un vasto incendio che ha coinvolto anche diversi moduli abitativi, le cosiddette “casette”, tutte però disabitate. Il campo è stato fatto immediatamente evacuato dalle numerose pattuglie della Polizia Locale intervenuta sul posto tra le rabbia e le grida degli oltre 840 inquilini del campo.

Il rogo ha paralizzato per ore tutta Roma Sud, con i vigili che sono stati costretti a chiudere via della Magliana, nel tratto tra via del Fosso della Magliana e via Candoni, e l'Anas la Roma-Fiumicino in entrambi sensi di marcia bloccando tutti i romani che rientravano dalla domenica passata in quel di Fregene o Fiumicino. Per spegnere le fiamme sul luogo dell'incendio sono intervenute cinque squadre dei Vigili del Fuoco dell'Eur 11A, supportate da due autobotti, i direttori delle operazioni di spegnimento e l'elicottero Drago 53. L’incendio si è poi propagato anche verso via della Magliana dove sono presenti la squadra di Tuscolano 1, la 3A, e Ab13.

Le opposizioni gridano: “Chiudere immediatamente il campo di via Candoni”

Non hanno perso tempo le opposizioni che, mentre i vigili del fuoco erano ancora impegnati a spegnere le fiamme, erano già insorte contro l'amministrazione comunale. Su tutti Davide Bordoni, consigliere capitolino della Lega-Salvini Premier che era insieme al leader del Carroccio durante l'ultima visita al campo delle settimane scorse: “Dopo il sopralluogo della Lega con Matteo Salvini alla vicina rimessa Atac avevamo evidenziato la pericolosità della situazione e della scarsa sicurezza in tutta l'area. L'incendio ha richiesto anche l'intervento di un elicottero dei vigili del fuoco e conferma una situazione da tempo esplosiva, ovvero il risultato della mancanza di qualsivoglia tipo di controllo e guardiania dei campi, l'abbandono di ogni progettualità e sostegno all'inclusione. Abbiamo ripetutamente ed inutilmente denunciato e chiesto alla Raggi di affrontare in modo risolutivo il problema che in piena stagione estiva viene aumentato a causa delle sterpaglie e della vegetazione secca. Inutile annunciare la chiusura dei campi a più riprese come il raggiungimento di un risultato storico mentre si fa poco per impedire i roghi tossici nei vari accampamenti e campi rom che ogni giorno inquinano l'aria della Capitale. La Lega conferma il suo impegno per riportare la legalità in via Candoni e il suo sostegno a tutti i lavoratori e lavoratrici della vicina rimessa di Atac”.

Più diretto Matteo Salvini, che in un tweet scrive: "Cos'altro deve aspettare la Raggi per sgomberare questo centro di criminalità?”.

Sulla stessa linea gli alleati di Fratelli d'Italia, con il responsabile regionale del dipartimento sicurezza e coordinatore del Municipio XI Federico Rocca che infila il dito nella piaga: “Non c’è settimana che passi senza che il campo rom di Via Candoni alla Magliana non salga alla ribalta delle cronache. Pochi giorni fa c’è stato un accoltellamento e una rissa, l’8 luglio scorso un incendio e domenica ancora un incendio. Dalle prime notizie sembrerebbe siano andati in fiamme i rifiuti accatastati ai margini dell’area. Rifiuti che ovviamente vengono gettati dai residenti del campo. Oltre al danneggiamento di alcune container si sono verificati notevoli disagi alla viabilità con la chiusura di diverse strade e rallentamenti sulla Roma Fiumicino. Come è noto il campo confina con una delle più importanti rimesse dei mezzi Atac, i quali molto spesso vengono vandalizzati da persone provenienti dal campo, gli autisti costretti a subire sassaiole e furti, per non parlare di quanto accade all’interno del campo. Lo scorso anno morì una bambina di 5 mesi e purtroppo non è stato l’unico decesso, per non parlare degli arresti che periodicamente vengono effettuati da parte delle forze di polizia”.

“Da anni denunciamo questa situazione chiedendo la chiusura definitiva del campo – prosegue Rocca – stanchi dell’immobilismo dell’amministrazione il 23 gennaio scorso insieme al parlamentare di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini, ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica per chiederne la chiusura. Nulla si è mosso, il campo è ancora lì con tutti i suoi problemi e le sue contraddizioni. Ii cittadini sono stanchi di dover subire continui disagi derivanti dalla presenza del campo rom di Via Candoni. Mi sono recato sul posto ma non è stato possibile avvicinarsi al campo visto il grande dispiegamento di mezzi dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale di Roma Capitale e la chiusura delle strade. Speriamo – conclude Rocca - che una volta per tutte si prenda atto che l’unica soluzione da attuare nel più breve tempo possibile è la chiusura del campo”.