Camping River, la Corte Ue ferma la Raggi: stop agli sgomberi del campo rom
Blocco fino al 27 luglio: la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha accolto il ricorso dell’Associazione 21 Luglio
Sgombero nuovamente sospeso all’insediamento nomade al Camping River sulla Tiberina: la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha accolto il ricorso dell'Associazione 21 luglio.
La richiesta era stata sollevata da tre abitanti del campo, supportati dalla stessa onlus, che fa sapere che la Corte “ha deciso, nell'interesse delle parti e del corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad essa, di indicare al governo italiano, a norma dell'articolo 39, di sospendere lo sgombero previsto fino al venerdì 27 luglio 2018' e, nell'attesa, ha chiesto al governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero di Camping River”.
L’Associazione 21 Luglio, molto soddisfatta della decisione UE, auspica che il Comune di Roma possa coglierne l’importanza per una profonda revisione del “Piano Rom”, che al momento non fa che calpestare gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo per garantire un egualitario trattamento dei nomadi.
Per il presidente della Onlus Carlo Stasolla “da una parte è urgente promuovere nuove consultazioni con gli abitanti dell'insediamento, dall'altra è importante conoscere i nomi degli esecutori di un 'Piano'irrealistico, scellerato, costoso e lesivo dei diritti umani”. “Chi ha sbagliato - conclude Stasolla - è giusto che paghi. Dare la colpa della mancata inclusione ai rom, come fatto anche in questo caso, è un atto scorretto e ingiusto".