Roma
Candidati sindaci imbrattatori. Corsa ad impacchettare la città
Iorio e Adinolfi si contendono il podio
Lo scenario più ambito quello della Nuvola all'Eur: qui i metri quadrati perimetrali del cantiere sono diventanti terreno di conquista degli attacchini ingaggiati dai primi candidati alla poltrona di sindaco di Roma che si sono lanciati in una vera e propria corsa ad imapachettare gli angoli più in vista della città.
Il viaggio dell'orrore che Affaritaliani.it propone in una vera e popria gallery dell'orrore parte proprio dall'Eur, quartiere simbolo del rilancio della città, dove lo scenario futuribile del nuovo centro congressi ha attirato le mire dei candidati di una destra che vuole tentare di riconquistare il territorio: ecco quindi spuntare il profilo cominicativo dell'ex Pd Mario Adinolfi, promotore del Family Day ed editore del quotidiano di ispirazione cattolica la Croce: il suo richiamo ai valori della cristinità e della famiglia tradizionale sta tutto nello slogan scelto "Prima la famiglia", peccato che finisca per apparire ben oltre gli spazi concessi alla pubblicità tabellare.
Come dalle immagini alla gara per il posto migliore si è aggiunto anche Antonio d'Apolito, quinto non eletto nelle lista civica Cittadini X Roma con Alemanno con 804 preferenze alle ultime elezioni, ora annuncia ai suoi concittadini di Roma Sud il suo passaggio a Noi con Salvini proprio al semaforo all'incrocio con viale Europa.
Ma il gradino più alto del podio va al candidato della reunion di estrema destra con Forza Nuova, Msi e Fiamma che si uniscono per sostenere il responsabile della storica sede del Movimento Sociale in via Ottaviano, Alfredo Iorio. I suoi manifesti diventano una costante del panorama capitolino da sud a nord, per diventare vere e proprie installazioni nel cuore nero della città tra Prati e Balduina.
Sul Lungotevere non vengono risparmiate neppure le plance elettorali installate per il referendum: lo sgarbo finale alla sovranità democratica del prefetto Tronca, la comunicazione del Prefetto imbrattata con il manifesto nero che richiama il popolo della destra a fermare l'invasione degli alieni. Questo il quadro ad elezioni ancora non indette: la vera invasione, quella degli imbrattatori è appena iniziata.