Roma

Cani per marito e gatte come mogli. Metà degli italiani preferisce gli animali

Quattro italiani su dieci vivono in compagnia degli animali. In metà dei casi sono cani. I dati Eurispes Rapporto Italia 2020

Quattro italiani su dieci accolgono almeno un animale in casa: nel 20,7% dei casi ha dormire tra le mura domestiche è uno solo, nel 9,6% dei casi di due pet, nel 5,6% di tre, nel 3,6% più di tre. 

Anche nell’edizione del Rapporto Italia del 2020, l’Eurispes ha voluto sondare questo particolare aspetto della vita, rilevando, quindi, che il legame è sempre più forte. Nel 2019, la percentuale era del 33,6%, nel 2018 del 32,4%.  In relazione ai due anni precedenti diminuisce il numero di italiani che non posseggono animali domestici, passati dal 67,6% del 2018 al 66,4% del 2019 e al 60,5% del 2020.

I territori maggiormente legati alla presenza di animali in casa sono il Centro e le Isole, in cui quasi la metà degli italiani, il 48%, possiede almeno un animale domestico. I monogenitori con figli sono in assoluto la tipologia familiare che ha più spesso in casa un animale domestico (47,5%), seguono le coppie con figli (40,6%).

In quasi la metà dei casi si tratta di un cane

Tra le mura domestiche vive con noi più spesso un cane (48,8%) o un gatto (29,6%). Una quota di indicazioni pari al 21,6% si divide tra i possessori di uccelli (3,5%), tartarughe (3,4%), pesci (2,9%), criceti (2,4%), conigli (2,3%), cavalli (1,8%), rettili (1%), animali esotici (0,8%) e asini (0,4%).

I cani fanno registrare una presenza più numerosa nelle case degli italiani che abitano le regioni del Centro Italia (55%), a riferire di averne uno sono poi soprattutto il 52,2% dei giovani che hanno tra i 18 e i 24 anni di età.

Il gatto invece è maggiormente scelto dagli abitanti del Settentrione (dichiarano di averne almeno uno in casa il 32,8% degli abitanti del Nord-Ovest e il 32% di quelli del Nord-Est) e da quanti hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (34%).

Quanto si spende per loro?

La maggior parte spende fino a 50 euro (32,8%); uno su dieci arriva a quota 100-200 euro. La domanda sulla spesa media mensile per i propri animali domestici raccoglie le seguenti indicazioni da parte degli italiani: il 32,8% risponde “da 31 a 50 euro”, il 28,7% “da 51 a 100 euro”, il 22,4% “meno di 30 euro”, il 9,7% “da 101 a 200 euro”, il 4,3% “da 201 a 300 euro” e il 2,1% “più di 300 euro”.

Tra il 2015 e il 2020, è diminuita la percentuale di coloro che riescono a contenersi spendendo meno di 30 euro (da 45,9% a 22,4%). Ad essere diminuita è anche la fetta di popolazione che affermava di spendere tra i 31 e i 50 euro al mese: era il 36% nel 2015, passato oggi al 32,8%. La disponibilità a spendere da 51 euro fino a 300 e più fa registrare dei sensibili aumenti dal 2015 ad oggi: il 13,7% del 2015 di coloro che spendevano in media da 51 a 100 euro al mese per i propri animali domestici è salito oggi al 28,7%; la quota di chi destinava da 101 a 200 euro del proprio budget mensile è passata dal 3,2% al 9,7%; chi spendeva da 201 a 300 euro mensili era lo 0,9% nel 2015, aumentato oggi al 4,3% e infine coloro che facevano registrare una spesa superiore ai 300 euro al mese, sono passati dallo 0,3% al 2,1% del 2020.

Salute pet friendly

Tra le nuove tendenze legate al benessere dei nostri pet, l’indagine di quest’anno segnala le seguenti abitudini: il 25,8% degli italiani acquista integratori alimentari per i propri animali domestici, il 22,2% alimenti biologici e il 13,1% farmaci omeopatici.

La consuetudine ad acquistare integratori alimentari e alimenti biologici per gli animali con cui viene condivisa l’abitazione è particolarmente diffusa (anche se con percentuali vicine a quelle delle altre aree geografiche considerate) nelle Isole (rispettivamente, 30% e 31,7%); sempre qui si registra invece la minore spesa per l’acquisto di farmaci omeopatici (5%). L’omeopatia per curare i “cuccioli” di casa è gettonata soprattutto al Centro Italia (15,3%).

Affrontare la perdita: molti scelgono cremazione o cimitero per animali

Quasi un terzo del campione, il 31,4% confessa di aver subìto l’evento traumatico legato alla perdita (o morte) del proprio animale domestico che ha lasciato un vuoto non è facile da colmare.

Di fronte ad una molteplicità di conseguenze che possono susseguirsi alla questa perdita, sono state selezionate e indicate tre opzioni allo scopo di connotare più nel dettaglio la conoscenza del fenomeno. Il 38,1% di chi si è trovato a vivere la perdita del proprio animale d’affezione ha scelto per lui la cremazione, il 27,8% ha deciso di non prendere più animali e il 25,6% ha fatto seppellire proprio animale domestico in un cimitero appositamente predisposto.