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Roma
Canili e gattili, la gara da 6ml è un caso politico: tutti contro Gualtieri

Canili e gattili del Comune di Roma, sul bando da 6,7 milioni di euro è fuoco incrociato di Fratelli d'Italia e delle associazioni accreditate al Comune di Roma. E' un grido unanime: “Gualtieri ritiri il bando per le “criticità che metterebbero in pericolo gli animali”.

Le prime a tuonare sono le associazioni che in un lungo, complesso e articolato post social nel quale spiegano tutte le zone d'ombra del bando: la firma di Amant, Amici di Fido, Animalinsieme, Animalisti Italiani sede Roma, Avcpp Io Libero, Cucciolissimi, ENPA Sezione di Roma, Lndc sez. Ostia, Noi & Loro, Zampe Pulite e 6 Orme.

L'elenco di tutte le criticità del bando di gara

Scrivono le associazioni: “Il bando, come evidenziano le Associazioni, ha delle gravi criticità che metterebbero a rischio i cani e gatti di Roma. La prima sicuramente è la possibilità di trasferimento degli animali anche in strutture in altre province del Lazio e in altre regioni. Infatti non è prevista nessuna premialità per le strutture ubicate nella città di Roma e si fa solo riferimento alla DGR 43/2010 che prevede che le strutture siano “preferibilmente”nel Lazio ma non impone alcun vincolo in tal senso. Si aggiunge che i servizi ed i requisiti richiesti, non sono come prevede la normativa vigente per delle strutture canili/gattili rifugio, ma per delle strutture autorizzate ad avere un sanitario. Infatti viene richiesto l’ingresso di animali infettivi, una nursary per mamme con cuccioli o cuccioli da allattare con un servizio 24 ore su 24 e di prendere in carico anche animali disabili con vescica da premere e/o paralizzati, ciò precluderebbe la partecipazione per diverse strutture di Roma che sono autorizzate solo come rifugio e darebbe soprattutto vantaggio a “grosse realtà”, anche fuori regione in cui non c’è presenza dei volontari accreditati con il Comune di Roma che vigilano costantemente sul benessere animale e si occupano delle adozioni”.

Il pericolo di trasferire gli animali

Ancora le associazioni: “Il limite di massimo 140 animali convenzionati per struttura, limite già superato specie nei gattili convenzionati di Roma, comporterebbe trasferimenti indiscriminati di animali seguiti dai volontari per chi sa quali strutture….

Altro aspetto dolente è quello relativo ai 5 punti previsti in più da aggiudicarsi in graduatoria se si daranno “scarti alimentari” agli animali. Si tratterebbe di scarti provenienti da alberghi, mense e ristoranti, che non sono certamente la corretta alimentazione da somministrare a cani e gatti per tutelare il benessere e la salute. In ultimo non è stato dato alcun riguardo all’apertura al pubblico per incentivare le adozioni, dando la possibilità per i potenziali adottanti di accedere alle strutture per conoscere e vedere gli animali da adottare. Viene richiesto come requisito solo quello minimo previsto dalla normativa regionale, cioè 3 giorni alle settimana per 4 ore, di cui uno pre o festivo, invece che tutti i giorni!

Queste e altre criticità più o meno gravi ci mettono seriamente in allerta creandoci fondate preoccupazioni. Questo bando così formulato denota una scarsa considerazione da parte del Dipartimento Ambiente per il benessere degli animali del Comune di Roma e di proprietà del Sindaco Gualtieri. Se non verrà revocato gli animali rischieranno anche di finire lontani da Roma, in grosse strutture ubicate anche in zone in cui il randagismo è ad altissimi livelli con zero o scarsissime possibilità di adozione, assenza di volontari accreditati e anche con un aggravio di spesa per i cittadini romani”.

Stefano Erbaggi, Fratelli d'Italia: "E' tutto sbagliato"

E in campo entra anche la politica con i consigliere comunale Fdi, Stefano Erbaggi: Il bando di Roma Capitale pubblicato il 6 maggio per selezionare le strutture private destinate a ospitare 700 gatti e 359 animali è totalmente sbagliato, soprattutto per quanto riguarda i gatti, che non sono trasferibili. Così i gatti andrebbero deportati in altre strutture. Per questo auspichiamo che il Campidoglio revochi immediatamente il bando. Chiederò in Commissione Ambiente una audizione urgente del direttore della direzione Benessere degli Animali Maria Teresa Orlando per analizzare le criticità del bando e procedere alla revoca in. Autotutela del bando. Da oltre un anno il regolamento sulla tutela degli animali è fermo in Commissione. È inaccettabile che Roma Capitale sia inerte su questo e contemporaneamente pubblichi un bando in cui la tutela degli animali è tutta fuorché garantita”.

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