Canone Rai, l'ultima truffa. Così rubano i dati dei contatori - Affaritaliani.it

Roma

Canone Rai, l'ultima truffa. Così rubano i dati dei contatori

di Patrizio J. Macci

Suonano al citofono oppure bussano direttamente alla porta di casa dopo essere riusciti a farsi aprire il portone con piccoli escamotage, proponendo agli utenti la possibilità di essere esonerati dal pagamento del Canone Rai Tv che, dal prossimo luglio 2016, sarà addebitato sulla bolletta elettrica. Invece il loro unico scopo è quello di carpire i dati del contatore: nome e cognome del titolare del contratto, numero identificativo dell'utenza per poi usarlo in maniera truffaldina.
Sono facilmente individuabili perché il team di "truffatori" di solito è formato da due soggetti di sesso maschile vestiti come i cattivi del film Matrix e da una ragazza: completo nero elegante, camicia bianca e cravatta nera. Un cartellino al collo per darsi un'aurea di serietà realizzato in maniera artigianale.
Colpiscono sopratutto anziani soli in casa, persone socialmente deboli o i soggetti più distratti. Stanno battendo Roma palmo a palmo e sono parecchi i cittadini che hanno scoperto di aver fornito i dati identificativi del contatore dell'energia elettrica a persone che ne approfittano per variare i contratti, oppure per stipulare accordi con altre società falsificando la loro firma in calce a moduli compilati in fretta e furia a loro insaputa. Il meccanismo è semplice e si basa sul desiderio di risparmiare un centinaio di euro all'anno. Propongono all'utente domande del tipo: "Ma lei possiede un televisore?". Oppure "Ha un'altra abitazione di sua proprietà o una casa delle vacanze? Se ci fa vedere la bolletta della corrente le diciamo se può essere esonerato dal pagamento del Canone Rai, basta che compili questo modulo. Anzi, se vuole lo compiliamo insieme, così controlliamo che non faccia errori".
A quel punto tirano fuori un modulo prestampato che questi giorni sta impazzando sul web, e che può essere usato da chi realmente non possiede un televisore e chieda, giustamente, di non pagare per un servizio del quale non usufruisce. Con la piccola differenza che tale modulo va compilato e spedito in maniera personale, senza l'intervento di terze persone.
Il prestampato viene riempito in doppia copia senza che l'utente se ne accorga, oppure fotografato all'istante con uno smartphone mentre uno dei due operatori distrae la persona con chiacchiere inutili. A quel punto il gioco è fatto. Il povero cittadino si ritrova in pasto ad altre compagnie, oppure a cambi repentini di fascia contrattuale. I tentativi di rintracciare gli operatori, che spesso lasciano numeri di cellulari inesistenti oppure che risultano sempre spenti, risultano inutili. Al povero cittadino rimane solamente la corsa a denunciare tutto all'autorità giudiziaria, oppure ad associazioni che tutelano i consumatori. La strategia da usare contro questi tentativi di truffa rimane una sola: non fornire mai i dati del titolare e il numero dell'utenza dell'energia elettrica, del gas oppure del telefono a chicchessia. Il gestore di un servizio, nel caso in cui decida di inviare tecnici per proporre offerte commerciali o per fare controlli, possiede già questi dati e non ha nessun bisogno di chiederli al cliente.