Roma

Caos M5S Roma: processo pubblico per la Raggi. La base: “Ora l'assemblea”

Si apre la battaglia tra “devitiani” e il resto dell'M5S. I portavoce sotto accusa

Dal diluvio di social post ad una lettera educata ma feroce. La base del Movimento Cinque Stelle, sempre più attonita di fronte alla sequenza di eventi che sta inginocchiando la Giunta di Virginia Raggi e alimenta il malcontento, scrive al sindaco.


Non è “solo” il Caso Marra ad agitare le acque, “perché è stata la serie di errori politici che hanno portato il nostro Movimento a fare questa figura meschina a Roma”.

Ma nella lettera che l'attivista e coordinatore del Tavolo Urbanistica Francesco Sanvitto spedisce al sindaco Raggi ci sono i “capi di accusa” di quello che potrebbe diventare un pubblico processo con una serie di imputati alla sbarra. A partire dalla banda del “cerchio magico” per finire con quelli che una volta erano chiamati “portavoce” e he nei mesi passati hanno portato una sola voce: la propria.
Scrive Sanvitto: “Siamo stati spettatori della frenesia dei nostri portavoce deputati che li ha portati a fare decine e decine di “colloqui” (senza avere le competenze necessarie relative alle tematiche dei vari assessorati) immaginando che la priorità fosse quella di occupare i posti e non quella, di gran lunga più importante, di definire assieme quella fondamentale idea di città che è nata nei nostri gruppi di lavoro (tavoli) ed è stata approfondita negli anni”.

E aggiunge: “Oggi una parte del nostro Movimento è spaccata e non è quella che fideisticamente plaude, anche di fronte al disastro, imputandolo a “forze” esterne e nascondendo la testa sotto la sabbia in attesa di miracoli salvifichi. La parte veramente trainante del Movimento è quella che oggi si trova delusa e che ha visto negli ultimi mesi l’immobilismo della nostra amministrazione, quella che ha visto approvare delibere che disattendevano il nostro programma o l’incapacità di bloccare processi, anche illegittimi, che sono continuati seguendo l’ inerzia di un apparato amministrativo colluso se non peggio”.

Ma nella che inchioda sindaco e “cerchi” alle loro responsabilità, l'attivista lascia uno spiraglio aperto:; “La base si sta organizzando per indire un assemblea, ma io credo che sia tu a doverlo fare per il rispetto dei nostri principi dove i portavoce (tu sei la prima tra loro) fanno in modo di ascoltare i cittadini e, prima di tutto, gli attivisti”.
Un modo per dire che c'è ancora tempo per fare una minicongresso, prima che la base de “devitiani” con la sorella di Marcello De Vito, Francesca, non convinca il gruppo che la segue ad organizzare un'assemblea che si trasformerebbe inevitabilmente in un processo. Troppi gli errori commessi, anche per chi nei confronti del Movimento ha compiuto atti di fede.