Roma

Caos rifiuti a Roma. La Regione affonda il sogno M5S differenziata al 70%

La Regione Lazio: “Da qui al 2021 c'è un buco di impianti che Roma deve colmare”

Il caos rifiuti di Roma, con  strade sporche e cassonetti stracolmi e maleodoranti, si trasforma in un caos istituzionale. Regione Lazio contro Comune di Roma; Pd contro Movimento contro Movimento Cinque Stelle, quasi l'immondezzaio capitale fosse la buccia di banana nella quale la sinistra vuol far scivolare il Movimento.


E così al terzo giorno di lite istituzionale, il primo affondo quasi mortale è a cura dell'assessore Buschini, il quale tuona contro la Raggi dimenticandosi che la Regione ha nel cassetto la soluzione a tutti i problemi: autorizzare l'impianto di gassificazione di Malagrotta.

E che Roma sia un problema per l’intera nazione lo ha ribadito anche il ministro per l’Ambiente, Galletti: “ "L'emergenza rifiuti è dovuta ad una carenza impiantistica a Roma. Ho ricordato più volte che la situazione è difficile e ho scritto all'amministrazione capitolina per evidenziare una compartecipazione di tutti gli ambiti alla soluzione del problema. Roma produce più del 50% dei rifiuti di tutto il Lazio. C'è una carenza di impientistica evidente, la differenziata è indietro rispetto ad altre zone del territorio, 500mila tonnellate annue vengono smaltite con la saturazione degli impianti a livello regionale. Nel Lazio sono operativi due termovalorizzatori. Roma è costretta a portare fuori dal suo territorio 197mila tonnellate all'anno di rifiuto umido. Questa può essere una condizione di emergenza ma il nord non può essere la discarica di Roma. Quello che mi preoccupa è che parte di questi rifiuti vanno in Austria, noi non possiamo più perpetuare una situazione di questo genere. Il mio ministero è a disposizione del Comune di Roma per qualunque genere di aiuto in questo ambito". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rispondendo al question time alla Camera relativamente all'emergenza rifiuti a Roma”.

Poco prima il consiglio regionale del Lazio ha alimentato la bagarre con la relazione di Buschini: “Una autorizzazione è stata chiesta soltanto ieri rispetto a una sollecitazione mia nel corso delle riunioni avute con Roma Capitale alla presenza di Ama e che secondo noi avrebbe la possibilità di lenire la situazione di oggi. Cioè l'attivazione del tritovagliatore mobile autorizzato dalla Regione a Rocca Cencia e che ci è stato chiesto di spostare nel Municipio di Ostia e che ci siamo impegnati a dare nel più breve tempo possibile, rappresentando il fatto che essendo un impianto mobile è una autorizzazione piuttosto semplice".
Poi aggiunge a proposito del super progetto Raggi M5s di risolvere la vicenda dei rifiuti chiudendo il ciclo attraverso la raccolta differenziata al 70 per cento: “Noi pensiamo che i rifiuti urbani residui di Roma Capitale debbano essere smaltiti perlomeno, nel territorio metropolitano di Roma Capitale, anche considerando che Roma Capitale ha il territorio comunale più vasto d’Italia. Non è una polemica politica dire questo, è rispetto della legge. E si deve essere riconoscenti verso tutti quei cittadini, quei comuni e quelle province che in questi mesi stanno aiutando Roma a non cadere nell’abisso, ma non si può pensare che quella solidarietà sia eterna e dovuta. Abbiamo più volte discusso con gli assessori. Roma ci descrive un quadro rispetto al quale si vuole puntare soprattutto sulla differenziata, il riciclo e il riuso e una programmazione che porta nel 2021 Roma a raggiungere il 70 per cento di differenziata. In questo quadro mi sono permesso più volte anche pubblicamente di rilevare che considerando il sogno della differenziata al 70 per cento realizzabile col concorso di tutti ma c'è un buco tra oggi e il 2021 che è la gestione ordinaria e quotidiana, che necessita di iniziative, impiantistica e scelte condivise che la Regione può sostenere, ma non possono non partire da una pianificazione di Roma Capitale", ha concluso.
E se non bastano le accuse tra Regione e Comune, anche tra i gruppi consiliari si accende la battaglia. Così Giulia Tempesta del Pd risponde al capogruppo M5S Ferrara che accusa il Pd di voler strumentalizzare la vicenda: "L'accusa del Capogruppo del M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, al Partito Democratico di voler strumentalizzare l'emergenza rifiuti per fini elettorali è semplicemente ridicola. Forse al poco attento Ferrara – continua Tempesta - sfuggono tutti i post che il blog di Beppe Grillo ha pubblicato in questi giorni.
Piuttosto che ridicolizzare l’iniziativa dei volontari del PD, che ormai sembra essere un’ossessione per i grillini romani e dileggiare il Presidente Zingaretti e l’assessore Buschini, proporrei, dato che è in corso la centesima edizione del Giro d’Italia, di dare la maglia rosa, al collega Ferrara, primatista assoluto per la sua faccia tosta”.