Roma
Caos rifiuti Roma: le fake news della Regione Lazio sui termovalorizzatori
Emergenza rifiuti: l'orrendo ricatto della politica pro Pd: per salvare il sindaco di Colleferro si manda Roma in emergenza
di Donato Robilotta
Emergenza rifiuti Roma, il toto discarica con Falcognana e Tragliatella, il finto disgelo tra Regione Lazio e Comune di Roma, infine: le balle spaziali dell'assessore Massimiliano Valeriani sulla carenza di impianti di trattamento nella regione di Roma. E' ora di fare chiarezza e di smentire le fake news.
Le dichiarazioni dell’assessore regionale Massimiliano Valerian rilasciate alla presentazione del nuovo impianto per Colleferro, con il presidente di Lazio Ambiente Fortini, mi hanno lasciato interdetto: “Non c’è alcuna avversione ideologica sugli inceneritori, ma non c’è spazio per nuovi impianti di questo tipo. Peccato non averne avuti molti nella nostra Regione, non sono stati costruiti e quindi facciamo i conti con una situazione per cui di fronte a un decomissioning al 2030 non è più sostenibile economicamente una tecnologia di quel tipo”, ha dichiarato urbi et orbi. Così ho letto e riletto più volte il testo perché non volevo credere a quello che leggevo, poi ho dovuto prendere atto della realtà.
Per quanto riguarda la scusa dell’Europa per giustificare il no ai termovalorizzatori ho già più volete scritto che è una vera e proprio fake news. L’Unione Europea non vieta affatto gli inceneritori, le direttive impongono il decommissioning per gli impianti vecchi e fuori norma. La direttiva sull’economia circolare in materia di gestione rifiuti prevede che al 2035 debbano essere raggiunti i seguenti obiettivi: 65% di riciclo, 10% massimo di rifiuti in discarica e dunque il 25% di valorizzazione energetica.
Secondo l’ultimo rapporto Ispra nel 2018 il Lazio ha prodotto oltre tre milioni di rifiuti e il calcolo dei rifiuti da valorizzare porta a un fabbisogno di oltre 850 mila tonnellate all’anno, calcolando la raccolta differenziata al 65%; esattamente la cifra calcolata dal Dpcm del Governo Renzi con lo sblocca impianti. Decreto che prevedeva nel Lazio 4 termovalorizzatori.
Negli altri paesi europei non stanno tornando indietro rispetto alla termovalorizzazione. Solo per fare un esempio, a fronte dei 39 termovalorizzatori presenti in Italia, in Germania ne hanno 96, in Francia 126. Al centro di Vienna, in Austria, c’è un moderno termovalorizzatore dove abbiamo portato i rifiuti di Roma. A Copenaghen, Danimarca, nel cuore dell’Europa verde, hanno aperto di recente una pista da sci su un moderno termovalorizzatore. In Inghilterra hanno deciso di costruire una decina di impianti.
E’ incredibile poi la parte della dichiarazione nella quale Valeriani si rammarica che nel Lazio non ne siano stati costruiti, perché evidentemente oggi servirebbero. Nega così la realtà dei fatti offendendo l’intelligenza di ognuno di noi. L’assessore non può non sapere che la Regione è proprietaria del termovalorizzatore di Colleferro, che è stato chiuso da lui e da Zingaretti, dopo aver deciso il revamping, non perché glie lo imponesse l’Europa ma per assecondare la protesta del sindaco del Pd, che su questo ha basato la sua riconferma a capo dell’amministrazione comunale.
Che questa decisione abbia procurato un grave danno alle casse regionali, perché sono state buttate via decine e decine di milioni di euro, e contribuito all’emergenza rifiuti all’assessore sembra non importare niente.
L’assessore fa poi finta di non sapere che a Malagrotta è pronto il gassificatore, autorizzato dal piano regionale rifiuti in vigore e presente nella ricognizione impiantistica fatta dal Dpcm Renzi. Impianto di proprietà della società dell’avvocato Cerroni che ha presentato alla Regione una richiesta di modifica per produrre metanolo, secondo le modalità più innovative previste dalle normative europee. Potrebbe essere attivato in pochi mesi ma dalla Regione fanno orecchie di mercante.
Valeriani, infine, fa finta sempre di non sapere che l’autorizzazione a costruire il cosiddetto quarto termovalorizzatore ad Albano, sempre previsto e autorizzato dal piano rifiuti, è valida e non è scaduta, come sostenuto invece dalla Regione per farlo cancellare dalla ricognizione impiantistica fatta sempre dal Dpcm del governo Renzi. Vale per questo impianto la stessa norma applicata al Tmb per rinnovare l’aia che ha consentito alla Regione di dare l’autorizzazione alla ristrutturazione dell’impianto dopo l’incendio.
Caro Assessore basta con le fake news, gli impianti ci sono e li potete aprire per mettere fine a questa emergenza rifiuti. Mi pongo una domanda però, cui prodest questa situazione?