Roma
Caos rifiuti, soluzione Raggi: “Trattamento e smaltimento in mano al Comune”
Fu Luigi Petroselli a dichiarare il fallimento della gestione pubblica nel 1984
Via i privati dai rifiuti e tuttala gestione del ciclo, dalla raccolta al trattamento e allo smaltimento in mano all'Ama che oggi a malapena riesce a gestire la raccolta.
Il tuffo nel passato, precisamente al 1979, quando l'azienda pubblica Sogein prese in mano la gestione del ciclo dei rifiuti lo annuncia di fronte alla commissione Antimafia il sindaco Virginia Raggi. Nel 2016, di fronte a una città sporca e disorganizzata, dove sotto il tappeto non c'è più spazio per i rifiuti, il Comune di Roma vuole “statalizzare” il servizio: “Vogliamo cambiare il ciclo dei rifiuti e togliere i privati dalla gestione, in netta discontinuità con il passato. Ed è proprio l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, ad assicurare questa discontinuità. Per anni Pd, sinistra, Pdl e destre - ha ricordato hanno lasciato la gestione dell'indifferrenziata a un unico operatore privato. E questo come se fosse una cosa normale".
Forse per un problema anagrafico o per ignoranza storica, il sindaco Raggi non ricorda la storia di Roma. E' vero che nel '79 la Sogein divenne l'unico operatore, ma è altrettanto vero che nel Natale del 1980 Roma conobbe la seconda emergenza rifiuti e fu il sindaco Petroselli a convocare in Campidoglio l'imprenditore privato Manlio Cerroni che fu invitato a prendere in carico il sistema sino alla chiusura definita degli impianti pubblici avvenuta nel 1984. Dunque, Raggi e Muraro in stile “statalista”, hanno deciso di tornare indietro senza però indicare con quali risorse far fare il salto di qualità all'Ama.
Nel corso della stessa audizione il sindaco ha anche chiarito il giallo di inizio consiliatura, quella riunione carbonara con Manlio Cerroni nello stuido del deputato M5S Vignaroli: "Fortini ha dichiarato che fu lui a chiedere la presenza di Vignaroli perchè non voleva incontrare Cerroni da solo".
E di giallo in giallo ha chiarito anche il futuro della contestatissima assessore al'Ambiente, Paola Muraro: "L'assessore Muraro come consulente doveva validare le procedure di attivazione dei rifiuti. Dire che ha responsabilità nella gestione di Ama mi sembra un po' esagerato. Sappiamo bene che al momento la posizione dell'assessore è 'sub iudice' e abbiamo sempre detto che quando avremo gli elementi per accertare le eventuali responsabilità, siccome anche la Procura parla di eventuali responsabilità...".
Infine, la presa di posizione sul gassificatore di Malagrotta, già autorizzato: "Renzi considera un obiettivo strategico il gassificatore di Malagrotta, noi non abbiamo alcuna intenzione di utilizzarlo. Per noi la tecnologia degli inceneritori è vecchia e va abbandonata".