Caos rifiuti: “Tutta colpa di Marino e Fortini”. Il ruggito di Manlio Cerroni
L'Italia rischia una multa dell'UE per il trasferimento dei rifiuti di Roma all'estero
Rifiuti, l'Italia rischia una sanzione della Comunità Europea per il trasferimento dei rifiuti di Roma all'estero e il “vecchio leone” Cerroni torna a ruggire.
L'imprenditore novantenne Manlio Cerroni affida alle pagine del suo blog il commento su una situazione che rischia di causare una multa da 40 milioni di euro al Campidoglio, ovvero ai cittadini romani.
“Ho letto sul Messaggero del 6 gennaio l’articolo “Rifiuti, rischio sanzioni UE” la nota pubblicata sul sito colari.it, che il Colari ha inviato al Commissario Europeo per l’Ambiente Karmenu Vella dopo la decisione assunta dal Consiglio di Stato sul trasferimento all’estero dei rifiuti indifferenziati di Roma e, pur senza lasciarmi andare a commenti salaci sui rischi che una simile decisione rappresenti per l’intero sistema normativo europeo e nazionale in tema di trattamento dei rifiuti urbani, qualche considerazione non posso esimermi dal farla. La storia surreale, cui oggi assistiamo, del turismo europeo dei rifiuti indifferenziati di Roma che se ne vanno in Austria e Germania perché la Regione afferma che non esistono a Roma e nel Lazio impianti capaci di trattarli, la scriviamo e segnaliamo da tempo”, scrive.
L'imprenditore novantenne fa nomi e cognomi: “E’ una storia che ha personaggi e interpreti molto chiari come chiare sono le conseguenza delle scelte (io dico scellerate) che hanno operato. La verità, se solo la si volesse raccontare, sarebbe comprensibile anche a chi non ha esperienza in materia.
Da cosa nasce la difficoltà di Roma (o emergenza che dir si voglia) e la scelta obbligata di spedire i suoi rifiuti all’estero? Dalla decisione improvvisa da parte di un signore, chiamato nel gennaio 2014 dall’allora Sindaco Ignazio Marino, a dirigere la gestione dei rifiuti romani, di non utilizzare più, a partire dal febbraio 2016, la Stazione di Trasferenza con annesso impianto di Tritovagliatura di Rocca Cencia e lasciare orfane di trattamento e di recupero un migliaio di tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati. Da un giorno all’altro Roma si trova così di fronte ad un problema enorme da gestire.
E allora lo stesso Grande Esperto indica la soluzione di tutti i mali. Mandiamo all’estero i rifiuti di Roma”. E aggiunge: “Che poi questo voglia dire esporre Roma al rischio di una infrazione comunitaria che potrebbe anche superare i 40 milioni annui e che sarebbe una mazzata pesante per le casse del Campidoglio, conta poco. Che poi questo voglia dire far vivere a Roma, oltre alla universale vergogna di vederla ridotta in una discarica a cielo aperto, quello che ha già vissuto Napoli sanzionata dall’Unione Europea per gli stessi motivi con multe da 120 mila euro al giorno, conta poco”.
Infine si toglie un altro sassolino dalle scarpe: “A proposito, dimenticavo il nome del supertecnico che ha “regalato” a Roma questo bell’affare: Daniele Fortini, Amministratore Delegato di AMA che il Sindaco Marino portò via dall’ASIA di Napoli, dove ricopriva dal 2008 lo stesso incarico. Come dire. Amministratore che vai …sanzione che trovi! E oggi quello stesso Fortini è stato chiamato dal Presidente Zingaretti alla Regione Lazio. Anche qui, manco a dirlo, come Super Tecnico dei rifiuti.
Così vanno le cose a Roma…e non solo. Complimenti!”