Roma
Capannelle, muore l'ippica di Roma. Hippogroup: "Raggirati da 5S, andiamo via"
Hippogroup annuncia l'addio all'ippodromo di Capannelle e denuncia: "Presi in giro da Frongia"
Addio all'ippica di Roma, Hippogroup lascia l'ippodromo di Capannelle in polemica aperta con il Comune M5S. E' scontro totale tra lo storico concessionario e il Campidoglio: "Presi in giro da Frongia, via al licenziamento di un centiaio di lavoratori".
Nessuno accordo, nessun passo indietro, nonostante la parziale riapertura dei giorni scorsi da parte del Comune sul canone d'affitto. Non è bastata la contro-proposta del Campidoglio sulla riduzione di indennità per la fatidica "fumata bianca", "la prima lettera di licenziamento a partire è quella dell’AD di Hippogroup, Elio Pautasso”, fa sapere la società. E' infatti un clima tutt'altro che cordiale quelle che emerge dalla lettera con cui Hippogroup annuncia l'addio, indicando come unico responsabile, o quasi, l'assessore Frongia: “Questo è il risultato che il Comune di Roma ha voluto coscientemente perseguire sin dall’inizio. Per un anno e mezzo siamo stati presi in giro dall’assessore allo Sport, Daniele Frongia, e dal presidente della Commissione Sport, Angelo Diario – accusa nella nota la società -. Questi due personaggi hanno inscenato un balletto sulla pelle dei lavoratori e degli operatori, prima ancora che su Hippogroup, e noi non dimentichiamo le pagine del libro di Frongia in cui affermava : ‘Non sarebbe ora, piuttosto, che siano i romani, e definitivamente, a chiudere il contratto con questa Hippogroup, anche se la giunta Alemanno aveva previsto una possibile proroga di altri sei anni? Anzi, non sarebbe il caso di cercare fin da questo momento un nuovo concessionario per Capannelle, in modo che tutto sia pronto per il subentro già il 1° gennaio 2017, come invocano i consiglieri del VII Municipio nella mozione approvata all’unanimità il 25 febbraio?'”.
Parole alla quali, secondo gli ex gestori “evidentemente, è seguita un’azione politica determinata a conseguire la fuoriuscita di Hippogroup dall’Ippodromo Capannelle. Il 31 gennaio, all’ennesima riunione in assessorato, ci eravamo dati un mese di tempo. Come nuova presa in giro, Frongia ci ha fatto pervenire all’ultimo istante una proposta sul canone d’affitto totalmente irricevibile nella sua sproporzionata indeterminatezza che rispediamo al mittente”.
“Siamo stanchi di chiacchiere e pezze a colori dell’ultimo minuto. Volevano che ce ne andassimo e ce ne andiamo, curiosi di vedere chi verrà dopo di noi a sostenere annualmente il canone di oltre due milioni quattrocentomila, i cinquecentomila euro di Tari recentemente aumentata e i costi di gestione dell’impianto – aggiunge la società Hippogroup -. Spetterà al Comune, ora, garantire i costi per manutenzione e sorveglianza, ricordando, per inciso, che quando si avrà il nuovo bando e, poi, il nuovo vincitore, esso, stando al nuovo Regolamento votato da questa Amministrazione, dovrà rilevare da Hippogroup tutte quelle opere non trasportabili che, quindi, il Comune di Roma dovrà curare che siano trasmesse in buono stato a chi verrà dopo di noi. Sorveglianza e manutenzione di base che a Hippogroup costano circa mezzo milione di euro al mese, cifra che, da oggi in poi, spetterà al Campidoglio pagare con i soldi dei romani”. “Abbiamo cercato di rispettare ogni dettame del nuovo Regolamento per gli Impianti sportivi comunali aderendo a tutte le richieste pervenuteci dall’Assessorato allo Sport – concludono dalla società – arrivando a presentare formale istanza il 6 agosto scorso, ai sensi dell’articolo 22 del nuovo Regolamento (blocco del canone fino a nuovo bando) senza ottenere nessuna risposta, nonostante l’assessore avesse prima sollecitato e poi accolto con favore l’istanza (vedi allegati) Un Regolamento, quello voluto dai 5Stelle di cui non solo noi stigmatizziamo l’irrealtà e la inapplicabilità e che finirà per consegnare, nella migliore delle ipotesi, l’intero settore sportivo romano alle anonime catene in franchising, cancellando decenni di storia e di impegno sul territorio”.