Roma
Capannelle si prepara allo storico Derby del galoppo: ecco i cavalli favoriti
Domenica 19 maggio sarà Derby Day all'Ippodromo di Capannelle. Da “Call Me Love” a “Stormy Antarctic”: ecco i cavalli in odore di vittoria
L'ippodromo di Capannelle è pronto a far festa con il Derby Italiano, la storica corsa di galoppo giunta alla 136^ edizione che avrà Gina Lollobrigida come madrina. Il 19 maggio anche il Premio Presidente della Repubblica. Da “Call Me Love” a “Stormy Antarctic”: ecco i cavalli su cui puntare.
Domenica 19 maggio 2019 è il Derby Day. Il gran giorno in cui l’ippodromo Capannelle catalizzerà l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori con l’evento più importante del galoppo nazionale, il 136° Derby Italiano Sisal Matchpoint (2.200 metri - 704.000 euro di montepremi). Una magia che si ripete, stagione dopo stagione, senza perdere nulla del fascino di un tempo. Due minuti e mezzo di gioie, speranze, attese, passione e sogni, da vivere tutti d’un fiato, per celebrare la vittoria del miglior cavallo purosangue di tre anni.
“Dopo 136 anni di corse, il Derby Italiano è e resterà il granpremio di galoppo più importante d'Italia – spiega Danilo Di Caprio, direttore operativo di Hippogroup -. Parola derby che nasce proprio da questa tradizione quando alla fine degli anni 70 del 1700 Mr Stanley, dodicesimo Conte di Derby, con la collaborazione della moglie Lady Hamilton e del preparatissimo Lord Bumbury, diede vita alla madre di tutte le corse, che prese il nome dal titolo di Mr Stanley dopo un lancio di monetina che lo favorì contro le pretese di Lord Bumbury. Dal 1926, anno d’inaugurazione del nuovo ippodromo, Capannelle è la sede deputata alla meraviglia del Derby, con la sola interruzione di due anni durante la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio si chiamava Derby Reale. Negli anni Trenta venne intitolato Gran Premio del Re e, per un breve periodo, Gran Premio del Re Imperatore. Alla ripresa, nel 1946, venne definitivamente chiamato Derby Italiano. Una prova che emoziona a prescindere, che fa trattenere il fiato al sempre numerosissimo pubblico, sino all’esplosione finale dell’urlo liberatorio.”
Domenica 19 maggio non sarà solo Derby. La ricchissima giornata vedrà in programma ben 10 corse, tra le quali spiccano tre pattern che impreziosiranno il resto del pomeriggio di Capannelle. Il maggiore per importanza è sicuramente il Premio Presidente della Repubblica Campus Bio-Medico di Roma, corsa di Gruppo II sui 1800 metri della pista grande per cavalli dai 4 anni in su. L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha scelto di entrare a pieno titolo nel mondo dell’Ippica anche grazie al recente accordo stipulato con la scuderia Effevi s.r.l. del proprietario Felice Villa, che si impegnerà a devolvere il 50% dei premi vinti dal cavallo “Holy Water” per finanziare diversi progetti benefici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
Madrina del Derby Day sarà Gina Lollobrigida, indimenticabile protagonista del cinema internazionale negli anni ’50 e ’60, che premierà il vincitore del Premio Presidente della Repubblica Campus Bio-Medico di Roma.
Ma quali sono i cavalli favoriti alla vittoria finale? Secondo Gabriele Candi, giornalista e speaker dell'ippodromo, per il Derby i favoriti sono 3: “'Mission Boy', il grande favorito dello scorso Premio Parioli dove arrivava imbattuto ed invece è stato sconfitto; 'Frozen Juke', che avrà in sella Frankie Dettori, uno dei fantini più forti del mondo; 'Call Me Love', femmina e favorita numero uno alla vittoria. Un cavallo femmina non trionfa al Derby dal 1936 ed il suo proprietario, il più grande vincitore di sempre dei Derby, punta a fare l'impresa.” Per quanto riguarda il Premio Presidente della Repubblica i favoriti sono 2. “'Anda Muchacho' e 'Stormy Antarctic' – consiglia Candi -. Il primo è un cavallo italiano che non ha mai corso nel 2019 per prepararsi a questa corsa, mentre il secondo è il cavallo più forte dell'intera giornata. È un cavallo che ha girato tutto il mondo, il proprietario è un cinese ed è allenato da un inglese. A montarlo sarà nuovamente il fenomenale Frankie Dettori.”