Roma
Carabiniere ucciso, Adinolfi: “In America l'aggressore sarebbe morto”
Mario Adinolfi sull'omicidio di Mario Cerciello Rega: “Negli Stati Uniti se solo accenni a fare una cosa del genere muori. In Italia va cambiato il sistema”
Carabiniere ucciso, dell'omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega parla Mario Adinolfi: ““Negli stati Uniti se solo accenni a fare una cosa del genere muori. Da noi si riescono a dare 11 coltellate. In Italia vanno riviste le regole d’ingaggio”.
Mario Adinfoli, presidente del Popolo della Famiglia, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Adinolfi ha parlato dell’omicidio del brigadiere Cerciello Rega.
“Purtroppo – spiega Adinolfi – il fatto in sé veniva immediatamente resettato rispetto allo scontro tra tifoserie. Il fatto, ovvero l’omicidio, è diventato mero strumento. Prima si è dato addosso all’africano, poi all’americano fino ad arrivare al film sulla benda. Un valzer tutto ideologico. Questa storia fa emergere dei fatti evidenti. In primis l’approssimazione con cui le nostre Forze dell’Ordine sono esposte a situazioni di grave pericolo”.
“L’Italia – continua – è il Paese più sicuro del Mondo, grazie alle forze dell’ordine e alla cultura che abbiamo. Rispetto agli altri Paesi occidentali abbiamo il tasso di criminalità più basso ma di fronte ad avvenimenti eccezionali non sappiamo reagire. E’ difficile accettare l’idea che questo carabiniere sia andato senza pistola e sopraffatto d 11 coltellate senza che il collega intervenisse. L’istinto delle forze dell’ordine è non usare mai la pistola. Se negli Stati Uniti fai accenni soltanto a fare su un poliziotto quello che il ragazzo americano ha fatto in Italia il collega del poliziotto ti uccide. Da noi invece si fa in tempo a dare 11 coltellate e l’altro collega che faceva? Dove stava?”
“Il sistema statunitense – conclude Adinolfi – può sembrare crudele all’apparenza ma è tutelante per il criminale. Non gli viene in mente di avvicinarsi con un coltello ad un cop perché è consapevole che morirebbe. In Italia bisogna rivedere le regole d’ingaggio, il resto sono tutte puttanate. In America non sono pazzi. Lì ci sono 30mila morti per armi da fuoco in un anno, per questo i cop americani sono più aggressivi. In termini di media per cittadino abbiamo il numero maggiore di Forze dell’Ordine dei paesi occidentali. Il problema è che sono mal pagati, mal attrezzati, mal addestrati e diciamo un po’ morbidi per queste regole d’ingaggio particolari”.