Roma

Carabinieri, il calendario 2017 è una retrospettiva dall' 800 ad oggi

Il generale Tullio del Sette con Gillo Dorfles e Philippe D'Averio svelano la grafica del nuovo calendario dell'Arma

di Emma Evangelista

 

Il generale Tullio del Sette con Gillo Dorfles e Philippe D'Averio svelano la grafica del nuovo calendario dell'Arma un simbolo istituzionale ma anche un feticcio imperdibile per gli amanti della tradizione e dei calendari doc. Dopo 'che cal' in italia il calendario dei Carabinieri rappresenta un imperdibile must.

Il calendario è dedicato alle armi e ai simbolo della divisa che caratterizzano il corpo. Un calendario molto concettuale che stimola la interpretazione semantica delle tavole attraverso un percorso artistico ed interpretativo che  ripercorre la storia dell'Arma attraverso l'arte tra fine ottocento e i giorni nostri.

Quest'anno ogni mesi avrà due pagine una dedicato al simbolo dal basco alla lucerna al moschettone che apre il calendario e ogni mese avrà una grafica differente da quella ispirata all'art nuveau alla bauhaus. Il calendario si conclude con una pagina dedicata ad un acronimo ideata da Milani con le parole simbolo che identificano i valori i fede, servizio e traduzione da sempre nel cuore dei carabinieri. Una reinterpretazione dei carabinieri attraverso al storia della grafica. Gillo Dorfles ha siglato l'introduzione identificando nei carabinieri un simbolo di patriottismo con un ricordo personale che associa negli italiani l'idea che i Carabinieri siano sempre presenti nel momento del bisogno.
In copertina il blue bianco e rosso dipingono la doppia silhouette dei di un carabiniere giovane e di uno più anziano
A moderare la presentazione come di tradizione Massimo Giletti che ha introdotto la spiegazione semiologico di Philippe D'Averio.
Una video con molti contributi per illustrare il progetto che accompagnerà i cittadini nel 2017. Alla presentazione presso la scuola allievi di Roma presente il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano. In prima fila Gianni Letta.