Roma
Carabinieri impiegati come vigilantes in un complesso residenziale a Bracciano
Il Sindacato Unarma vuole fare chiarezza sul caso: "Se è vero, è un danno d'immagine"
In un complesso residenziale a San Celso di Vigna di Valle, nella zona di Bracciano, i residenti avrebbero chiesto ai carabinieri di vigilare nel consorzio.
A raccontarlo il Sindacato dell'Arma dei Carabinieri Unarma che vuole fare luce sul caso effettuando le opportune verifiche.
Carabinieri come vigilantes delle ville
L’Arma dei Carabinieri da anni risponde al bisogno di sicurezza e tutela dei cittadini, ma da quanto appreso negli ultimi giorni sembrerebbe che il comparto sia sempre più utilizzato per ruoli che non gli competano. Ad aprire il caso Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dell’Arma dei Carabinieri, che racconta: “Le famiglie benestanti del complesso residenziale San Celso di Vigna di Valle, in zona Bracciano, si avvarrebbero dei nostri uomini per una vigilanza speciale, costante e assidua all’esterno del comprensorio”.
Ai Carabinieri è stato dato il telecomando del consorzio
Dal Sindacato raccontano: "Una richiesta sui generis per cui ai Carabinieri è stato fornito persino il telecomando per accedere all’area privata, senza suonare e disturbare al citofono durante i controlli. L’incombenza si aggiungerebbe all’ordine di servizio dei turni giornalieri: i militari sono obbligati ad assolvere alla richiesta da un ordine scritto, che li costringe all’incombenza".
Il sindacato tuona: "I Carabinieri non sono vigilantes"
Il segretario conclude affermando: ”Se fosse rispondente a verità contribuirebbe a svilire l’immagine dell’Arma, equiparandola al ruolo di vigilanza privata. Per questo Unarma chiede un immediato intervento finalizzato alla verifica della grave situazione rappresentata, scongiurando il messaggio che chi ha più soldi e potere determini il diritto alla sicurezza, all’ordine pubblico e prevarichi sulla salvaguardia collettiva”.