Roma
Carcere di Rebibbia sotto attacco coi droni: dal cielo droga e smartphone
La Polizia Penitenziara intercetta il drone e fa scattare una serie di perquisizioni. Somma, Sappe: “Confermate le ipotesi sul fenomeno di traffici dal cielo"
Telefoni cellulari e droga nel carcere romano di Rebibbia, trasportati con l'uso di un drone. Lo comunica in una nota Maurizio Somma, segretario nazionale del sindacato Sappe.
La nota del sindacato evidenzia che il fiorente traffico è stato interrotto dagli agenti della polizia penitenziaria che avrebbero intercettato il drone entrato nel nuovo complesso, facendo scattare una "perquisizione che ha permesso di sequestrare più di dieci telefonini, pani di hashish, cavi e fili per la ricarica degli apparecchi telefonici e svariate carte sim.
IL DRONE SCOPERTO DI SERA
L'attenta sorveglianza posta in essere alla video sorveglianza - scrive il sindacato - ha consentito ai baschi azzurri di rilevare la presenza del drone nonostante fosse sera. Vengono cosi confermate tutte le ipotesi investigative circa l'ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Si pensi, ad esempio, al grave evento critico di Frosinone, avvenuto tempo fa, dove con un drone e stata portata nell'istituto una pistola".