Roma

"Cari candidati, ve la do io l'Atac". Roma, la Quintavalle va alle elezioni"

E' viva e vegeta. Non ha mai smesso di lottare per i tranvieri ed è riuscita persino a riprendere gli studi di medicina: 36 esami fatti e 20 alla mèta della tesi di laurea. "Poi si vedrà se continuare in Atac e fare il medico".
Micaela Quintavalle, l'ammazza sindacati, croce del management Atac e del Comune di Roma, ma anche delizia degli autisti che l'hanno seguita nell'avventura del sindacato Cambia-Menti, conosciuta anche come la pasionaria bionda che ha sfidato le regole aziendali per portare il disagio dell'Atac in tv, è tornata. Un breve post sulla pagina ufficiale del social con il quale ha raccontato all'Italia il disagio di lavorare in un'azienda dove i rappresentanti dei lavoratori sono stati accusati di "consociativismo" ed entra in piena campagna elettorale.
Indicata come "vicina al Movimento Cinque Stelle", la Quintavalle stupisce confermando la sua volontà di resistere alle "sirene" che l'avrebbero voluta candidata alle Comunali e scrive: "Sono mesi che mi inviate messaggi. Mi dite che mi vorreste in politica.
Che vorreste che mi candidassi.  Vi rispondo qui così non potendolo fare con tutti: Per essere un politico non basta essere onesto. Devi essere competente e colto. Io ho un diploma classico e all'università studio qualcosa di scientifico. Da due anni studio statuti e diritti del lavoro e mi sento estremamente carente in tutto. Da sempre rifiuto candidature. (anche perché se l'ambiente sindacale è marcio... nella maggior parte di quello politico c'e proprio lo schifo ed il mio cuore non reggerebbe in quel contesto. Un domani aiuterò le persone come medico).
Sono un autoferrotranviere e dal basso continuerò nella difesa dell’autoferrotranviere. Mi piacerebbe però cooperare con vertici che spero abbiano in futuro orecchie per ascoltare e l'umiltà di farci parlare".
Messaggio chiaro ai candidati sindaco già in tour nelle aziende comunali alla ricerca di consensi per dire che se qualcuno vuole sapere la verità su come si lavora in Atac non deve fidarsi dei report e delle statistiche ma deve parlare con la base, con quello zoccolo di migliaia di lavoratori che tutti i giorni impugnano il volante e che sono a contatto con la gente. Un "avviso ai naviganti a vista" alla ricerca di consensi proprio all'interno di quella società di proprietà del Comune, "devastata" dagli interessi politici e utilizzata come un bancomat di voti da decenni di mala-politica. Così la Quintavalle rinnova l'invito: "Pubblico-inefficiente è una sintesi che non sopporto; questa azienda può fare il suo laboro a patto che chi venga a governare Roma si renda conto di quello che è accaduto negli ultimi 30 anni.. Qui le merde le hanno fatte tutti". E conclude: "Chi vuole sapere cosa succede basta che si presenti. d'altronde è meglio non sottovalutarci, noi siamo quelli che lo scorso 4 dicembre hanno bloccato Roma con un'adesione del 35 per cento allo sciopero. E continueremo a contare perché Cambia-Menti diventa un soggetto nazionale". La pasionaria parla, i candidati a sindaco sono avvisati.