Roma

Carlo Calenda accusa sul caso di Emanuela Orlandi: “Il Vaticano sa tutto”

Il leader di Azione su Twitter dopo la serie Netflix, “Siamo uno stato laico non una comunità di vassalli della chiesa”

Carlo Calenda lancia le accuse al Vaticano sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: “È oramai chiaro che il Vaticano sa perfettamente cosa è accaduto a questa povera ragazza di 15 anni. È dovere dello Stato italiano pretendere la verità”.

Il leader di Azione, dopo aver visto “Vatican Girl”, la serie Netflix che fatto riapparire sui muri di Roma i manifesti della scomparsa di Emanuela Orlandi, accusa su Twitter il Vaticano. I post a più riprese: Ho visto su @NetflixIT il documentario su Emanuela Orlandi. Anche grazie al lavoro investigativo di @emifittipaldi è oramai chiaro che il Vaticano sa perfettamente cosa è accaduto a questa povera ragazza di 15 anni. È dovere dello Stato italiano pretendere la verità”, twitta Calenda ripostando il manifesto.

“Arroganza e protervia dai vertici vaticani”, l'appello al Ministero degli Esteri

“Il grado di protervia e arroganza delle gerarchie vaticane anche davanti a prove documentali che attestano il coinvolgimento della Santa sede è inaccettabile – scrive ancora Carlo Calenda sul suo profilo Twitter, e poi l'appello – Siamo uno stato laico non una comunità di vassalli della chiesa. Chiederemo al Ministro degli Esteri di attivarsi”. E specifica ancora: “Ps siccome su queste pagine anche l’ovvio diventa motivo di contestazioni idiote. Alla arguta domanda “ma che ti frega era una cittadina vaticana”. Il rapimento è avvenuto sul territorio italiano”.

Calenda tuttologo,  “Non serve una serie tv per svegliarsi sul mistero Orlandi”: è polemica

Non poche sono le risposte al tweet del leader di Azione e alcuni si domandano come è possibile che ci si “svegli sulla questione solo dopo aver visto una serie su Netflix”: “Certo che interpellare il Ministro degli esteri ora, su fatti che si conoscono benissimo da anni, perché si è visto un documentario in tv...”, scrive perplesso un utente, e ancora, “Speravo che da Azione, l'approccio alle tematiche importanti fosse diverso, avrei preferito leggere questo tweet ispirato dall'approfondimento delle carte processuali etc. invece che da un documentario, partire dai documentari si finisce poi nella "trappola" di Ustica”. “Fatti e notizie del documentario sono piuttosto note, la domanda è: perchè i governi italiani, anche quelli di cui ha fatto parte lei non si sono mai mossi? Se è Netflix a sollecitare l'azione, stiamo proprio messi male, mica siamo dentro Boris, che ci guida l'algoritmo”, risponde preoccupato un altro utente.