Roma

Caro bolletta, Coldiretti lancia l'allarme: "A rischio pasta e pomodoro"

Coldiretti Lazio esprime preoccupazione per i costi che dovranno affrontare i produttori alimentari

Il caro bolletta colpisce i produttori alimentari mettendo a rischio la produzione di pasta, olio e pomodoro. A denunciare i rincari che potrebbero determinare significativi ritardi è la Coldiretti Lazio.

Il caro bollette si abbatte sui produttori di grano, che quest’anno dovranno spendere 400 euro in più all’ettaro, dalla semina fino alla mietitura, secondo un’analisi Coldiretti. Una situazione che mette a rischio la produzione della pasta con rincari del 30%, ma anche dell’olio extravergine d’oliva con aumenti del 12%.

Granieri: "In sofferenza i produttori di olio extravergine d'oliva"

Tutto questo provoca ritardi anche negli accordi di filiera sul prezzo del pomodoro riconosciuto agli agricoltori per l’avvio della coltivazione.  A parlarne è stato il Presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri: "A soffrire sono anche i produttori di olio extravergine d'oliva sui quali si abbatte la scure dei rincari con un aumento complessivo del 12% dei costi medi di produzione. Ad incidere sono anche il prezzo del carburante, praticamente raddoppiato nel giro di pochi mesi, il costo dell'energia e i rincari di vetro (+15%) e carta (+70%) necessari per imbottigliamento e confezionamento”.

Ritardi negli accordi

Coldiretti lancia l'allarme sugli effetti del caro bolletta sul settore agroalimentare che complessivamente assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno. Sulla produzione di polpe, passate e sughi di pomodoro pesano, inoltre, i ritardi nella definizione di un accordo quadro per il 2022 fra produttori e industriali che è fondamentale, considerato proprio l’aumento senza eguali dei costi di produzione per le imprese agricole, costrette ad affrontare esborsi vertiginosi per tutte le operazioni colturali. In mancanza dell’intesa sui prezzi le imprese agricole non possono permettersi di programmare senza programmazione l’avvio delle operazioni colturali.

Coldiretti Lazio: "Le istituzioni devono difendere la filiera dalle speculazioni"

Granieri ha aggiunto: "Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle. E’ necessario farlo anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione. Una legge fortemente sollecitata da Coldiretti. Servono risorse per sostenere il settore, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la pandemia ha aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza, che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.