Roma

“Caro Pd, io abbraccio Calenda”. Lazio, la Grippo sbatte la porta: “Tradita”

Il consigliere regionale del Lazio Valentina Grippo entra in Azione, il nuovo movimento di Calenda: “Pd non rappresentava più le idee del passato”

di Federico Bosi

Ciak, Azione: Carlo Calenda, il regista del nuovo movimento nato da una costola del Partito Democratico, fa il suo ingresso alla Regione Lazio: il consigliere regionale Valentina Grippo sbatte la porta e saluta Pd e Nicola Zingaretti, rei di aver tradito le idee sulla quale era stato fondato il partito, ed abbraccia il neonato Azione.

 

Il progetto Azione ha alla base temi ben precisi. Uno su tutti la sanità: sarà proprio lei la protagonista della prima riunione del partito, sabato 30 novembre al teatro Eliseo di Roma, a cui prenderanno parte Carlo Calenda, Matteo Richetti e tutti gli altri esponenti di Azione. La neo entrata Valentina Grippo svela ad Affaritaliani.it il perché della sua scelta e gli obiettivi futuri del partito fondato da Calenda.

Consigliere, cosa l'ha spinta a sposare la causa di Calenda e aderire ad Azione?

“Io da un po' di tempo mi ero resa conto che il Partito Democratico faticasse ad avvicinarsi a quelle idee verdi ed europeiste che invece rappresentava in passato. Ho sempre cercato di fare un lavoro di apertura di finestre a quelle persone che volevano trovare una classe politica umile e preparata. Questa energia nuova che il Pd non mi dava più l'ho trovata in Carlo Calenda”.

Come ha preso il gruppo Pd in Regione questa sua decisione?

“La mia posizione nel Pd era nota, da sempre ero tra quelle persone che portava avanti battaglie di minoranza all'interno del gruppo. Quando io inizialmente scelsi di sostenere Matteo Renzi venni criticata da buona parte del Pd perché reputavano questa mia iniziativa come una scelta con poco ossigeno, un scelta non a lungo termine. Poi invece Renzi è diventato presidente del Consiglio. Sono abituata a fare scelte diverse dalla maggioranza”.

Ora passera al Gruppo Misto o resterà all'interno del gruppo?

“Al momento la mia intenzione è quella di restare nel gruppo Pd in Regione Lazio. Valuterò poi passo passo cosa fare”.

Tra Regione Lazio e Comune di Roma ci saranno altri consiglieri che aderiranno ad Azione?

“Mi auguro con tutto il cuore di sì. Spero che questa nuova energia di Azione spinga tanti consiglieri, anche di realtà più piccole, ad entrare in Azione. Penso a quei sindaci ed amministratori locali che hanno questo bisogno di rappresentanza che il Pd non può offrire. E per il futuro, il nostro obiettivo è quello che si atterri tutti in un unico progetto insieme a Renzi, +Europa, Demos e tutte quelle energie seguono la stessa linea”.

Passando invece all'evento di sabato a Roma, perché è stato scelto come primo tema di discussione quello della sanità?

“Perché la sanità è il tema principale dei cittadini italiani. Noi italiani siamo gli unici che non diamo il giusto peso ad un tema così fondamentale. Il tema sanità sarà affrontato da Azione sia dal punto di vista del fruitore che dal punto di vista dei lavoratori grazia allo studio del professor Walter Ricciardi. Spiegheremo quale è il modo corretto per far funzionare un asse strategico nel nostro Paese”.

Si parlerà anche di Roma, Regione Lazio e dei loro problemi?

“Sì, siamo a Roma e sarà inevitabile parlare anche di altri temi. Il tutto però partendo sempre dalla sanità. Come nella sanità servono non solo riforme ma anche persone competenti per farle funzionare, la stessa cosa deve succedere per Roma ed il Lazio: servono persone competenti. Questo è il modello che vorremo adottare, quello della competenza”.

Nelle scorse settimane in molti parlavano di Calenda come candidato sindaco ideale di una coalizione di Centrosinistra alle prossime elezioni a Roma. Lui ha sempre negato l'interesse dicendo di voler continuare il suo impegno da europarlamentare. Ci sono possibilità che possa cambiare idea?

“Io penso che lui abbia in mano una responsabilità più grande, ovvero quella di fare bene in Europa. Ovviamente stiamo parlando di una personalità in grado di sanare problemi insanabili e per questo in molti parlavano di lui come la persona giusta. Ma per ora no, non lascerà l'Europa per Roma”.

Lei, che conosce bene anche il Comune dato che è stata consigliere comunale con Ignazio Marino sindaco, quale crede possa essere la giusta formula per riportare il Centrosinistra alla guida del Campidoglio e fermare l'avanzata di Salvini su Roma?

“Raccontare una visione futura di città e smettere di litigare. I cittadini sono stufi di sostenere qualcuno che pensa solo a litigare con qualcuno o contro qualcosa come fanno Salvini, Raggi, Berlusconi. Non è questo il modo corretto per costruire qualcosa di importante. Bisogna convincere i cittadini con un progetto a lungo termine, 5-10 anni, con progetti che abbiano una vocazione ben precisa che possono essere appunto sanità oppure cultura, sapere e tanti altri. Il tutto accompagnata dal volto di persone credibili ed in grado di risolvere i problemi”.

Quale sarà il ruolo di Azione su Roma e nel Lazio? Continuerete ad appoggiare le scelte del Pd e di Nicola Zingaretti o sarete più “una spina nel fianco” dei dem?

“Azione non fa tattica. Noi partiamo dal tema della sanità. Ascolteremo tutti sui temi che riteniamo fondamentali per il nostro paese e sosterremo le proposte intelligenti in Italia, nel Lazio ed a Roma”.