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Roma
Casalpalocco, c'era una volta la gara di trattori. La città giardino si fa libro. Vip permettendo
La via Cristoforo Colombo

di Patrizio J. Macci


Cinquantacinque anni di storia del quartiere modello ideato e realizzato dalla Società Generale Immobiliare negli Anni Sessanta sulla via Cristoforo Colombo, le vicende di un gioiello urbanistico invidiato in tutto il mondo. Lo racconta con un lavoro di filologia certosina degli eventi lo scrittore e giornalista Claudio Razeto, nel volume Casal Palocco "Storia di un quartiere" pubblicato da S e M Studio Editoriale.
Casal Palocco venne ribattezzato il Pianeta Verde fin dall'epoca della sua costruzione da parte della discussa Società Generale Immobiliare. Discussa perché nonostante la grande riuscita dei suoi progetti fu, con la Sogene, al centro di polemiche politiche e giudiziarie fino al suo fallimento culminato con la gestione "spericolata" di Michele Sindona.
Qualcuno voleva farci l'Aeroporto altri la Fiera di Roma, per primo arrivò invece il cinema all'aperto con il Drive In mentre ancora vi si svolgevano i campionati di "moto aratura" con i trattori agricoli. Poi l'Immobiliare che stava costruendo in tutta la Capitale, tra abusivismo e baraccati, progettò il quartiere in tutti i suoi dettagli.
Nel volume la nascita del progetto dalle città giardino americane alla famosa pubblica denuncia di speculazione del settimanale "L'Espresso", dalla costruzione del quartiere ai suoi primi abitanti. Ma anche l'abusivismo dei quartieri limitrofi, il degrado e l'illegalità diffusa che hanno circondato in poco più di cinquanta anni un quartiere modello e urbanisticamente avanzato progettato da grandi architetti dell'epoca e costruito con tecnologie all'avanguardia.
L'età bucolica quella della Vaccheria e del latte munto e acquistato e quella delle origini in cui si andava a far la spesa in gruppo ad Acilia e a Ostia, l'evoluzione di un quartiere nato per essere a misura d'uomo con il giusto rapporto tra verde e fabbricati. E poi gli Anni Sessanta, Settanta fino agli Anni Ottanta in cui una generazione di palocchini è cresciuta tra Radio private, scuole in costruzione ma anche abitudini e di una socialità che fanno di questo quartiere un'esperienza unica studiata nei manuali di urbanistica di tutto il mondo. Casal Palocco non fu solo il quartiere dei VIP ma fu soprattutto un esperimento sociale.
I rapporti con la politica, con Roma e con Ostia, la Circoscrizione e il X Municipio poi, l'autonomia ma anche la droga e la crisi dei giovani degli anni 80 e 90 combattuti tra il voler restare o andar via per costruirsi un futuro. I giovani e gli anziani e la bellezza di un quartiere verde, vivibile come pochi, ma con la mancanza di stimoli offerti da teatri e grandi cinema della vicina Capitale.
La storia di Casal Palocco e dei suoi abitanti dalle origini ai giorni nostri con un inedito salto nel tempo che ne ipotizza il futuro. Un quartiere città che nonostante le battute di Nanni Moretti in Caro Diario, resta un modello urbanistico unico al mondo governato dai suoi stessi cittadini per mezzo del Consorzio.
Cittadini un po' diversi dagli altri che si sono fatti strada in tanti settori senza dimenticare di venire da Casal Palocco. Qui hanno abitato personaggi come Pupo De Luca, indimenticato nello sceneggiato tv Nero Wolf, jazzista, attore e regista, la cantante Amj Stewart, il presentatore Luciano Rispoli. Qui ha fondato il suo Centro di Formazione Giovanile, don Mario Torregrossa ancora nel cuore di tanti abitanti di tutta la zona. Da qui vengono registi di tv e di cinema come Franco Bertini e Fabio Rosi, attrici come Nancy Brilli, presentatrici come Licia Colò e Alessia Marcuzi, giornalisti e scrittori come Fabio De Rossi e Marco Gasparini, e poi professionisti, imprenditori, manager, dirigenti, militari di carriera, medici, ristoratori, ed enologi. Una generazione di piloti di aviazione civile e militare, ma anche di assistenti di volo e professionisti del trasporto aereo, numerosa e blasonata, che ha lasciato il posto alle nuove leve altrettanto preparate e competenti. Qualcuno, come Paolo Pasquali, alias doctor Vintage, ha trasformato una passione come la musica in mestiere, diventando uno dei maggiori animatori delle notti romane, tal altro, palocchino d’adozione, ha fondato addirittura una grande Università privata, come Stefano Bandecchi.
Tra i palocchini ad honorem i numerosi calciatori, soprattutto giallo rossi, che hanno scelto il quartiere come residenza romana da Batistuta a Totti, da Del Vecchio a Montella, da Candela a Cassano fino ai nuovi campioni.  
Ideato e realizzato da un palocchino approdato nel quartiere nel lontano 1968, con un imponente lavoro di ricerca, il volume è un atto d'amore verso questo posto così diverso dagli altri da essere invidiato, da volerci tornare prima o poi, da soffrire un po' pur di abitarci. Un album di ricordi, di volti, di storie, vicini e lontani fatto anche dei tanti amici che ancora legano l'autore a questo luogo facendolo sentire a casa ogni volta che ci torna. Perché Palocchini si nasce o si diventa ma lo si rimane per tutta la vita.
Tra scoperte, cronaca, ritratti, la storia arricchita da oltre 200 illustrazioni di Casal Palocco e dei palocchini, i "mitici" residenti, amati ma anche sbeffeggiati per la loro unicità.

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