Casapound contro il tempio Lgbt di Roma: “Chiudiamo il Qube, è un cancro”
L'esponente di Casapound Mauro Antonini guida la raccolta firme contro la discoteca di via di Portonaccio
Casapound dichiara guerra al tempo Lgbt di Roma. Spaccio, violenza e sosta selvaggia; prende il via la raccolta firme per le chiusura del Qube
La storica discoteca di via del Portonaccio finisce nel mirino di Mauro Antonini, già candidato alla Regione Lazio con Casapound, che guida l'iniziativa di via degli orti di Malarba 15/a. Lì martedì 2 e venerdì 5 ottobre andrà in scena la rccolta firma "er far chiudere i battenti al Qube, che da decenni ormai macina soldi sulla pelle di Casal Bertone, senza alcun rispetto per i residenti", spiega Antonini. "Abbiamo raccolto le istanze del quartiere, dando voce ai cittadini che chiedono da tempo di intervenire. Il Qube ha le spalle coperte da lobby, affaristi e politici corrotti, ma i romani sono pronti a far sentire la loro protesta forte e chiara - assicura ancora l'esponente di Casapound -- La petizione potrà essere sottoscritta domani e venerdì dalle 17.30 alle 19.30, e sarà indirizzata al ministro dell'Interno, al sindaco di Roma, all'ARPA Lazio e a tutti gli organi competenti in materia di ordine pubblico sul territorio cittadino".
Forti parole di accusa nei confronti del luogo simbolo della comunità Lgbt romana, nonché locale di riferimento di Muccassassina, definito ancora da Antonini: "Un cancro in seno al nostro quartiere".