Roma

Castagne, 15 giorni di sagre non stop. Ricette a gogo per la "ghianda di Giove"

Ballotta, caldallessa, caldarrosta. O se preferite “cereale che cresce sugli alberi” e ghianda di Giove. Tanti modi per chiamarla, un’unica certezza: la castagna resta uno dei prodotti più amati della stagione autunnale a ogni latitudine. E in particolar modo nel Lazio, dove per tanti secoli ha avuto la stessa valenza del pane per intere famiglie di contadini. Gli anni passano ma di certo non cancellano la sua importanza nella cultura gastronomica di molti piccoli borghi della nostra Regione che, dal prossimo fine settimana all’8 novembre, si vestiranno a festa per celebrarla a dovere.
A Canepina, nel Viterbese, sono in programma 5 “Giornate della castagna”: il 17, 18, 24, 25 e 31 ottobre si potrà pranzare e cenare all'interno delle vecchie cantine del paese degustando i piatti tipici tradizionali, e curiosando al contempo fra i banchi della fiera mercato dislocati lungo le vie del centro storico. Sarà invece l’atmosfera unica creata dal grande fuoco acceso per le caldarroste ad accogliere i visitatori il 31 ottobre a Canterano, grazioso paesino incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma; alla “Sagra delle Castagne e del Vino”  la regina della stagione autunnale sarà servita insieme a una vera e propria specialità locale: la “pizza sorda”, realizzata con la farina delle polenta e condita con broccoletti coltivati nei terreni del paese, rigorosamente ripassati con olio extravergine, aglio e peperoncino; rispettando alla lettera la tradizione la “pizza sorda” sarà in compagnia delle salsicce e del corposo vino rosso della zona, che legherà tutti questi prelibati sapori.
Solo un giorno di pausa, ed ecco che anche il Reatino farà sentire la sua voce, con la “Festa della castagna” in programma ad Ascrea: il 1 novembre, nel caratteristico borgo che domina da 700 metri di altezza il lago del Turano, i frutti raccolti nei castagneti che abbondano nelle campagne circostanti e in particolare nel suggestivo “Bosco dell’Obito” saranno serviti dalle 12.30 nella classica versione arrostita insieme ad altre prelibatezze locali e al vino rosso locale. Un’occasione propizia per andare anche alla scoperta della Valle del Turano, che in questo periodo inizia a colorarsi delle splendide tinte autunnali: un tempo coltivata, è ora occupata da un grande lago artificiale realizzato nel 1939 attraverso la costruzione di una grande diga sull’omonimo fiume.
Questa sorta di tour enogastronomico alla scoperta della castagna si concluderà domenica 8 novembre a Paganico Sabino, uno dei borghi più antichi della Valle del Turano, con la 16esima edizione della “Castagnata”, un vero e proprio tuffo all’indietro nel passato grazie alla mostra di arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina. Le caldarroste verranno servite nel classico cartoccio insieme alla pasta fatta in casa, alle salsicce, alle bruschette e all’immancabile vino rosso e a fare da sfondo alla manifestazione saranno gli spettacoli musicali dal vivo, mentre i caratteristici vicoli del borgo saranno impreziositi dagli stand dei prodotti tipici della Sabina.

Rubrica a cura di Fuoriporta