Roma
Castel Romano: i nomadi violano la quarantena in fila per l'acqua potabile
Il consigliere della Lega Davide Bordoni denuncia le condizioni in cui versano i 500 abitanti del campo. “La responsabilità politica è di Raggi e Zingaretti"
Non solo positivi sl coronavirus, nel campo nomadi di Castel Romano si rischia veramente un'epidemia a causa della promiscuità fuori controllo in cui vivono gli ospiti. “Una per tutte: nonostante i 48 positivi siano stati posti in isolamenti, fanno la fila come tutti gli altri per rifornirsi di acqua, poiché al campo non c'è l'acqua potabile”.
A denunciare la “bomba covid” che cova nel campo dove vivono i condizioni estreme oltre 500 persone è il consigliere della Lega, Davide Bordoni che ha raccolto le denunce degli agenti della Polizia Locale “messi a guardia del campo affinché i “Positivi rispettino la quarantena, rimanendo isolati dagli altri e senza possibilità di uscire dai confini”.
Racconta Bordoni: “La Asl ha provveduto ad isolare i casi positivi ma, come raccontano gli agenti, queste persone poi si mescolano con gli altri durante le file per il rifornimento di acqua. Il Comune di Roma che doveva chiudere quel campo li rifornisce con l'acqua potabile e si dimentica che il propagarsi del virus avviene principalmente per via aerea e quando tutta questa gente è in coda per l'acqua si crea un assembramento pazzesco davanti alle autobotti che fanno la spola per rifornire il campo”.
“Sul campo di Castel Romano – continua Bordoni – è l'ora delle responsabilità politiche che ricadono unicamente su Zingaretti e Raggi. Nel luglio scorso il presidente della Regione, attraverso il suo assessore alla Sanità aveva minacciato di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti del Comune qualora la Raggi non avesse ottemperato alla chiusura immediata del campo. Da allora pià nulla e ricordo per chi non lo sapesse che eil sindaco di Roma uscente è custode giudiziario nominato dal Tribunale. Raggi dovrà chiarire in Consiglio Comunale cosa intende fare per la chiusura dei campi rom visto che abbiamo presentato un'interrogazione e la richiesta di convocazione della commissione Trasparenza”.