Cemento sul Tre Fontane. Battaglia in Parlamento
La battaglia per il ripristino del Fosso delle Tre Fontane, interessato dai lavori di edificazione di un’imponente lottizzazione, pari a 400 mila metri cubi, approda al Senato e alla Camera dei deputati con due interrogazioni: la prima di Loredana De Petris, l’altra di Stefano Fassina. Oltre a porre in discussione l’arbitrario interramento dello storico corso d’acqua i parlamentari pongono interrogativi sul rispetto della normativa edilizia e gli standard urbanistici, sull’operato di alcuni tecnici che hanno eseguito le perizie, su un ufficio di Roma Capitale che, per mero errore, ha divulgato una non veritiera attestazione che negava l’esistenza del fosso, ingenerando fraintendimenti a caduta. Le perplessità dei parlamentari arrivano all’operato della giunta regionale guidata da Zingaretti, che ha inspiegabilmente abrogato il vincolo ambientale che insiste sull’area. L’esistenza del fosso delle Tre Fontane, sebbene rimarcata in numerosi documenti, è negata dal consorzio di costruttori – Mezzaroma, Marronaro, Aic e altri – che lo vorrebbero interrato dal 1980 ma è sostenuta dal municipio VIII, da numerosi enti ed esperti tecnici e dai residenti. Il contenzioso ha dato vita a una battaglia che si consumerà di fronte al Tar del Lazio e dalla vicenda si attendono altri colpi di scena.