Roma

Censimento dei rom, il vescovo di Roma contro Salvini: “Dichiarazioni da bar”

L'affondo del vescovo di Roma: “ Mi auguro che qualcuno gli spieghi la problematica”

Matteo Salvini annuncia il censimento dei rom, il premier Conte lo smentisce. Intanto il vescovo ausiliare di Roma lancia l'affondo: “È difficile pensare ad un ministro che si esprima in un certo modo”.

A commentare le dichiarazioni del ministro dell'Interno è monsignor Paolo Lojudice, presidente della commissione regionale per le migrazioni per il Lazio, che in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei, boccia senza mezzi termini l'idea di Salvini e il suo “stile” da bar.

“Il ministro dell’Interno ci sta abituando a esternazioni da bar”, dichiara mon. Lojudice. “La maggior parte dei rom in Italia sono cittadini italiani e la battuta del ministro cade e si vanifica da sola perché priva di significato. E’ chiaro che la presenza di alcune migliaia di rom che vivono in situazioni molto precarie in alcune zone delle grandi città d’Italia è un problema serio e delicato che deve essere affrontato. Ben venga che per alcuni rom che vivono in quelle condizioni di degrado, come accade per molto italiani, si trovi una soluzione. Ma le problematiche vanno viste non perché si è in presenza di una razza o un’etnia. È un tema complesso e articolato non riconducibile a battute. Mi auguro che qualcuno spieghi al ministro qual è la problematica e come intervenire in maniera intelligente e concreta per sostenere queste famiglie prima che arrivino a delinquere”.

“Spero che nessuno dica mai sui rom – ha proseguito mons. Lojudice - che quella è la loro cultura. Questo sarebbe inaccettabile. Perché un bambino che nasce in un contesto degradato, malfamato e penso ad esempio alla mafia orientativamente purtroppo assumerà quel tipo di situazione. I problemi vanno analizzati in maniera seria altrimenti rischiamo di fare solo battute da bar senza affrontare le situazioni da legislatore o da chi è chiamato a governare un Paese. Queste persone devono essere considerate come esseri umani a prescindere dalle ideologie o dai partiti politici”.

Il commento del premier Conte

Il premier Conte intanto cerca di correggere il tiro: “Qui nessuno ha in mente di fare schedature o censimenti su base etnica, che sarebbero peraltro incostituzionali in quanto palesemente discriminatori. Il nostro obiettivo è individuare e contrastare tutte le situazioni di illegalità e di degrado ovunque si verifichino, in modo da tutelare la sicurezza di tutti i cittadini. Per quanto riguarda le comunità rom, ben vengano iniziative - peraltro già sperimentate negli anni in varie città italiane - mirate a verificare l’accesso dei bambini ai servizi scolastici, alla luce del fatto che non di rado vengono tenuti lontani dai percorsi obbligatori di istruzione e formazione cui ogni minore ha diritto”. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.