Roma
Centrale Latte Roma, furbata francese: azioni indietro ma non pagano i debiti
Parmalat riconsegna le quote spontaneamente al Comune di Roma ma spera nella Cassazione. Sorvola sui 65 mln dei dividendi di 20 anni
Centrale del Latte di Roma, la furbata dei francesi di Lactalis: danno mandato a Parmalat di restituire le quote al Comune di Roma ma si tengono ben stretti i 65 mln di euro che devono al Comune.
Non solo. Come denuncia la Coldiretti Lazio che ha a cuore la Centrale che raccoglie il latte dei produttori locali e anche la futura governance, Parmalat si è limitata ad un atto formale, senza “il necessario deposito” presso il Registro delle Imprese. Insomma, una furbata che non chiude il contenzioso infinito tra Comune di Roma e Parmalat ma ne apre uno nuovo perché il General manager di Parmalat ha subito chiarito che la riconsegna è avvenuta “con riserva di rientrare nella piena titolarità, in caso di riaccoglimento del ricorso in Cassazione”. Se poi non fosse chiaro, Maurizio Bassani è stato più esplicito: "Restituiamo le azioni a Roma Capitale in adempimento spontaneo della sentenza della Corte d'appello, ma continueremo a coltivare i contenziosi pendenti e confidiamo che la Corte di Cassazione accolga le nostre ragioni".
Parmalat si mette al ripari da giudici civilistici
Gli effetti di quella che si potrebbe definire una “mossa giuridica del cavallo” sono chiari: obbedendo alla sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha intimato la restituzione delle quote azionarie, Parmalat si mette al riparo da ulteriori giudizi civilistici, consegna l'impianto e dà modo al Comune di nominare il nuovo management ma confida in una sentenza favorevole della Cassazione per riprendere il pieno possesso sia delle quote che dell'impianto.
L'incubo del Comune di Roma: la Cassazione
E il Comune di Roma? E' costretto a riprendersi il controllo dell'impianto di Casal Monastero, la sua gestione con l'incubo di dover passare nuovamente la mano. Una storia tutta italiana che dura da 2oi anni, da quando cioé, Alemanno sindaco, si decise di far causa a Parmalat che aveva acquistato la Centrale da Cragnotti. Solo che Cragnotti non avrebbe potuto cederla prima di 5 anni.
Silenzio da parte di Finlatte, la compagine di produttori dell'Agro Romano che col 16% delle quote aveva manifestato più volte l'intenzione di farsi avanti per la gestione dell'impianto.