Centro storico in estinzione, Confcommercio: “Sembra una casbah mediorientale”
Sermoneta: "Troppi fast food, market e ambulanti, e botteghe artigiane stanno scomparendo"
"Gli ultimi dati sulla 'morte' del commercio a Roma non altro che confermare quello che, purtroppo, da tempo stiamo denunciando: il centro commerciale naturale più grande del mondo, inserito nel sito archeologico importante del mondo, somiglia sempre più ad una casbah mediorientale senza regole".
Lo afferma dichiara David Sermoneta, presidente di Confcommercio Centro Storico di Roma, che prosegue: "Di tutto questo scempio dobbiamo ringraziare unicamente una governance da troppo tempo dedita all'autocelebrazione piuttosto che alla reale e corretta gestione delle problematiche della capitale italiana". "Ogni settimana che passa- prosegue Sermoneta- il centro storico di Roma cambia in peggio il suo volto. Oltre all’inarrestabile degrado urbano e alla mancanza di controlli, le vie stanno perdendo la propria identità culturale fatta di botteghe storiche ed artigiani in favore di un turismo maleducato mordi e fuggi, fast food, ambulanti, minimarket o negozi di souvenir gestiti in maniera discutibile. Prima che sia davvero troppo tardi - avvisa Sermoneta - è urgente che ognuno faccia il proprio dovere per ridare dignità a una delle capitali più antiche e celebrate del mondo".