Roma

Certe notti con Rocio Munoz Morales. Fascino e bellezza tutte da ridere

Cinque universitari prigionieri di una casa dello studente: la resa dei conti

La bellezza di Rocio Munoz Morales chiusa in una speciale Casa dello studente densa di evocazioni e significati.

 

E' la scommessa del teatro Ghione che sceglie un testo di impegnato di Antonio Grosso e concentrato sulla generazione degli studenti, tra simbologia e risate. Cinque universitari condividono gli spazi della Casa dello Studente e vivono in quel limbo che separa il giovane dall’adulto. Alle prese con i loro problemi esistenziali e un futuro dalle tinte troppo sbiadite per essere visto con ottimismo. Il tutto sempre coronato da una patina d’ironia che attraversa come un filo rosso tutto lo spettacolo. E poi c’è un professore infame, autoritario e cinico, simbolo di una società che abusa il potere e chiude le porte in faccia ai giovani al grido di: “Qui comando io e tu non sei nessuno!”.

Ma arriverà prima o poi qualcosa che stravolgerà le cose, un evento che quelli come il professore hanno provocato con la loro spocchia, con la loro imprudenza, con la loro ignoranza. Qualcosa che il testo di Grosso fa sentire nell’aria da subito e fa intuire al più sgangherato del gruppo, un giovane autistico che i ragazzi troppo presi da loro stessi, dalle loro problematiche, non sanno ascoltare. E solo allora ci sarà la resa dei conti, perché si sa che i conti si fanno alla fine, ma questa è una fine che sa tanto di nuovo inizio. Queste, sono certe notti in cui l’alba arriva a rischiarare un nuovo giorno.

LA SCHEDA

Certe Notti, di Antonio Grasso con Rocio Munoz Morales e Antonio Grasso. Regia di Giuseppe Miale di Mauro. In scena dall'1 al 19 febbraio. Replica per spettatori non vedenti o ipovedenti 19 febbraio, ore 17. Via delle Fornaci 37.