Roma

“Che male c'è ad essere cattive ragazze”. Fotomodella per gioco, monella da sempre

“La prima volta che un fotografo mi ha chiesto di togliermi l'intimo mi sono sentita in imbarazzo, ma è stato un attimo. Per posare nuda ci vuole eleganza, o ce l'hai o nessuno te la può insegnare. Ecco, a me viene naturale”. Sensualità sbarazzina e sguardo da monella, il suono e i colori di una Sicilia che rimane solo nel suo cognome e nei geni: Simona Scalia è una 26enne che ha lasciato alle spalle un'adolescenza travagliata per ritrovarsi quasi per gioco ad interpretare il ruolo di femme fatale davanti all'obiettivo.
A 12 anni si trasferisce con la famiglia da Palermo a Roma, ma cresce come una bambina terribile. Obbligata ad iscriversi al liceo classico “perchè mi piaceva scrivere” ma è un errore: la vita tra i banchi non fa per lei, maschiaccia tra compagne femmine con cui non va daccordo: sregolatezze che paga, bocciata per la condotta, riprova con il liceo psicopedagogico prima di trovare la sua strada. A 18 anni prende in mano la propria vita: “Ho preso Porta Portese e ho cominciato a cercarmi un lavoro. Andavo porta a porta a vendere profumi, erano delle mezze sole ma io ero brava. Divento capogruppo di una squadra di vendite: avevo un obiettivo e cascasse il mondo io dovevo uscire con i soldi da ogni appuntamento. La timidezza è sparita, e non avere freni inibitori mi ha aiutata”.

Un metro e 78 di carattere disegnato in un corpo disegnato da madre natura: 87-62-93 le misure che fanno impazzire i suoi fan. Single dopo storie travagliate, “Avevo trovato un fidanzato, uno di quelli che possono definirsi un buon partito, il classico figlio di papà, ma non è andata: quando ha cominciato a portare pop corn e patatine a casa per fermarsi a vedere un film sul divano l'ho mollato. Cerco sempre nuovi stimoli, i ragazzi monotema li lascio alle altre. Poi erano tutti troppo gelosi”.
E certo il lavoro di Simona non passa inosservato: ha iniziato a fare la fotomodella per gioco, ora le garantisce uno stipendio ogni mese e pur lavorando da freelance anche alcune agenzie si sono accorte di lei. “Per ironia della sorte da piccola quando io cercavo lavoro non mi si filavano, ma ero un maschiaccio. Ora sono loro che cercano me. Il bello che tutto è iniziato per caso, mentre lavoravo come hostess per un evento. Poi ne ho viste di tutte i colori, come quella volta che sono rimasta a dormire da un'amica, poi ho scoperto che faceva la escort”.
Posare nuda per Simona non è un problema, anzi, è la sua specialità: “Il glamour dove devi indossare inutili orpelli non fa per me, il nudo è la massima espressione del corpo e dell'eleganza, che se sai posare senza nulla, allora poi indossare qualsiasi cosa”.
Pignola, sui set è lei a comandare a bacchetta i fotografi. Vegetariana tendente al vegano, da qualche tempo è diventata educatrice cinofila per addestrare il suo bracco meticcio. “Magari potrebbe essere questo il mio nuovo lavoro”.