Roma

Chiama Inps ma non risponde nessuno: call center disattivati per risparmiare

Nuova denuncia contro l'Istituto di Previdenza di Tridico. Cretarola, Ugl: “Bloccate le chiamate per non superare il budget”

di Fabio Carosi

Chiami Inps ma non risponde nessuno. Il call center sparisce, meglio ancora: grazie ad un accordo silente tra l'Inps e i gestori dei call center, le chiamate vengono bloccate sistematicamente per evitare che il costo del servizio superi il budget stabilito.

Dopo il call center a tempo, con la chiamata che cade automaticamente dopo 4 minuti, una nuova invenzione metti i milioni di italiani che ogni giorno chiedono informazioni e spiegazioni all'Istituto previdenziale, all'angolo. Niente da fare: ogni to chiamate il servizio di risposta affidato ai call center esterni viene disattivato per evitare che l'Inps spenda troppo.

Contro lo stesso Istituto si schierano insieme pensionati, percettori di reddito di cittadinanza e i dipendenti delle società di contact, presi a insulti quando chi chiama lo “06 164 164” da rete fissa e il costoso 803164 da cellulare dopo attese infinite, finalmente riesce a farsi rispondere dagli operatori.

I sindacati si svegliano dal letargo

E anche le organizzazioni sindacali escono dal letargo. Lo fa l'Ugl con il segretario Telecomunicazioni, Venanzio Cretarola che in un volantino sui social denuncia le cosiddette “chiamate sparite”. Grazie al blocco orario, infatti, lato operatori il telefono all'improvviso smette di squillare, nel senso che non arriva più alcuna telefonata. Lato utenti, equivale all'impossibilità di prendere la linea.

Scrive Cretarola: “Molti operatori si stanno chiedendo in questi giorni cosa stia accadendo, dato che improvvisamente, negli ultimi minuti di ogni singola ora di servizio, spariscono le chiamate. Accade né più nemmeno ciò avevamo previsto mesi fa quando denunciammo a denunciare l’ultima incredibile decisione di Inps per la demolizione del servizio pubblico. Nel contratto di rinnovo della commessa per 12 mesi, infatti, Inps ha stabilito il blocco delle chiamate in entrata con cadenza oraria, per evitare di spendere di più di quanto previsto”.

Negli ultimi 10 minuti di ogni ora spariscono le chiamate

Ed ecco gli effetti denunciati dal sindacalista: “Negli ultimi 10 minuti delle singole ore spariscono improvvisamente tutte le chiamate; ovviamente nell’ora successiva le chiamate salgono dato che si accumulano gli infiniti tentativi di richiamare. E aggiunge spiegando il meccanismo perverso degli affidamenti esterni del call center: “Sappiamo che le due aziende avrebbero firmato di tutto pur di ottenere il rinnovo, ma era facilissimo prevedere le inevitabili conseguenze: perdita di fatturato negli ultimi 10 minuti di ciascuna ora; rischi altrettanto inevitabili di penali per non rispettare il Contratto di Servizio non riuscendo a garantire la percentuale di sufficienti risposte nel tempo prestabilito”.

La conclusione dell'Ugl è chiara: “Governo e Parlamento devono essere costretti ad intervenire per porre fine a questo scempio. Inps ha ottenuto mano libera per assumere come gli pare chi gli pare e a spendere quanto vuole per tutto il resto tranne che per garantire l’occupazione nel suo contact center. E soprattutto per togliere a Inps la licenza di non rispettare la legge”.

La partita di utenti e dipendenti ora passa al Ministero del Lavoro, al quale i sindacalisti hanno chiesto un incontro urgente, dopo che il confronto con la presidenza Inps non ha prodotto neanche l'analisi del problema. Pasquale Tridico ha sorvolato tranquillamente.

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