Roma

Chioschi abusivi ad Ostia. Libera lascia la spiaggia

L'accusa dell'associazione antimafia: "Colpa del Municipio"

Con una lettera inviata al commissario Paolo Tronca e al prefetto Domenico Vulpiani, commissario straordinario per il X Municipio, l'associazione antimafia Libera, affidataria insieme a Le Grand Coureur  della Spiaggia Libera - S*P*Q*R", hanno deciso di riconsegnato le aree e i manufatti presenti sul litorale di Ostia ritenendo nulla la convenzione-contratto stipulata con l'amministrazione comunale.

Motivo della restituzione della spiaggia - commentano Uisp, Libera e Le Grand Coureur - la scoperta che in una determina del 2010, omessa in sede di bando e di firma della convenzione, chiedeva ai precedenti gestori di abbattere il chiosco/bar in quanto abusivo, ovvero la struttura oggi presente in spiaggia.

"Scoperta ancora più sorprendente visto che lo stesso Municipio con lettera protocollata, aveva comunicato in data 18 Marzo 2015 l'esatto contrario: che la struttura era parte della dotazione della spiaggia e regolarmente utilizzabile ai fini di una migliore erogazione dei servizi. La determina del 2010 è un atto totalmente sconosciuto alla Uisp, Libera e Le Gran Coureur Un documento reso noto dal Municipio all'ATI non in sede di bando, né tanto meno di firma della convenzione con lo stesso X Municipio, ma solo in data 30 Marzo 2016 a seguito di un esposto presentato dall'ATI affidataria alla Procura di Roma. L'emergere oggi di tale determina, rende di fatto nullo il bando e la convenzione stessa. Ancora una volta tante ombre avvolgono il X Municipio con documenti sconosciuti che improvvisamente ricompaiono in precisi momenti. Del resto il fatto che questi documenti appaiano oggi non è casuale: a ridosso dell'apertura della stagione balneare, mettendo in crisi un progetto, sotto il profilo economico e di immagine per le associazioni affidatarie della spiaggia".

"Il nostro impegno - concludono Uisp e Libera, Le Gran Coureur - su quel tratto di arenile viveva per la realizzazione di un progetto con precise caratteristiche. Oggi mancano le condizioni per realizzarlo e invano abbiamo sperato in un segnale di discontinuità che oggi scopriamo mai decollato. Il municipio è responsabile della situazione e per questo che in data 22 aprile riconsegneremo all'Amministrazione comunale, un anno prima della fine della nostra convenzione,, le aree e manufatti, al fine di consentire il libero accesso in spiaggia dei cittadini e l'organizzazione del relativo servizio a cura e spese della medesima Amministrazione comunale. Lo facciamo restituendo una spiaggia in condizioni fisiche migliori di come l'abbiamo trovata. Abbiamo fatto emergere le sue criticità, così come sta emergendo la sua reale condizione amministrativa. Il bando che ha generato l'attuale condizione era frutto di errori e omissioni su cui indagherà la procura. Oggi è tempo di restituire al municipio il bene, affinchè vengano risolte le sue criticità e si proceda a un nuovo bando, con tutti i crismi di legalità e trasparenza per consentire finalmente al mare di Roma d'essere gestito nel rispetto dell'interesse pubblico, dell'ambiente, di un'imprenditoria sana e della libera fruizione dei cittadini."