Roma

Chiude la Misna, voce dei missionari. "Papa Francesco non tolga voce al Sud del mondo"

La crisi delle vocazioni mette a tacere la Misna, l'agenzia dei missionari fondata nel 1997 dal prete-giornalista Giulio Albanese: la Missionary International Service News Agency aveva l'obiettivo di rilanciare notizie dalle più estreme periferie del mondo  basandosi su testimonianze di prima mano raccolte da corrispondenti - soprattutto missionari - presenti nei luoghi in cui i fatti raccontati accadevano. Ora gli Istituti Missionari che l’hanno promossa e sostenuta nel corso di 18 anni (1997-2015), dopo un lungo periodo di difficoltà economiche e di gestione, sono giunti alla dolorosa decisione di cessare l’attività dell’Agenzia d’informazione con il prossimo 31 dicembre.
Gli interventi di volta in volta effettuati non hanno portato ad una soluzione duratura, né altre ipotesi con adeguata efficacia sono state prospettate. Ora giornalisti e collaboratori sono in assemblea sindacale ed hanno scritto una lettera a Papa Francesco: "A pochi giorni dal Natale, il prossimo 31 dicembre, questa ‘voce degli ultimi’ rischia di spegnersi. Le congregazioni missionarie proprietarie della Misna (Missionari Comboniani, Missionari della Consolata, Pontificio Istituto Missioni Estere, Missionari Saveriani) hanno deciso di sospendere le pubblicazioni".

"Da quasi vent’anni racconta le “periferie” della tua amata Africa, dell’Asia, dell’America Latina - scrivono - oggi, però, gli Istituti missionari proprietari della Misna si dicono “stanchi”, demotivati, così schiacciati dalle spese e “privi di energie” da ritenere inutile la sopravvivenza della loro stessa creatura. Sarebbe un errore grave: senza MISNA a pagare saranno le giovani Chiese, le periferie, la società civile che invoca una giustizia sociale senza cui non può esserci Pace. E l’idolo del denaro spegnerebbe la voce dei poveri.
In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione. Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme – noi laici al fianco dei missionari - per far sì che la Misna vada avanti! Ma non siamo stati ascoltati. Caro Francesco, ascoltaci tu."