Chiusi a chiave in casa di cura abusiva. La Polizia libera con un blitz 10 anziani
Quasi un accanirsi del destino, l'inferno...all'Infernetto: anziani trovati chiusi a chiave all'interno di una grande stanza umida e sporca, sul pavimento tracce di escrementi. Per loro anche cibo scaduto. E' quanto hanno trovato gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Lido di Roma scoprendo all'interno di una casa di cura regolarmente autorizzata una dependance, ovvero una struttura che era invece del tutto abusiva. Si tratta di persone dai 70 ai 90 anni. Sequestro di persona, abbandono di incapace e somministrazione di medicinali da parte di personale non qualificato e senza titolo: sono questi i reati per i quali sono stati denunciati dagli agenti i gestori della struttura, nella zona dell'Infernetto. La scoperta e' stata fatta durante un controllo amministrativo effettuato nella casa di cura autorizzata: ad insospettire gli agenti e' stata una porta chiusa a chiave. Dopo una breve resistenza alla richiesta dei poliziotti di aprire la porta, i gestori l'hanno aperta e questa si e' rivelata essere un passaggio in una adiacente struttura abusiva, al cui interno c'erano appunto gli anziani, tenuti in condizioni di degrado.
All'interno della struttura - posta poi sotto sequestro - al momento del controllo non e' stato trovato nessun medico e personale infermieristico. Gli investigatori hanno quindi richiesto la collaborazione di personale della Asl Rm-D specializzato in sicurezza negli ambienti di lavoro e in sicurezza e igiene degli alimenti e nutrizione, e - per gli aspetti di specifica competenza - del II Gruppo della Guardia di Finanza. I funzionari della Asl Rm-D hanno contestato violazioni sulla sicurezza sul lavoro nonche' sequestrato, con obbligo di distruzione, oltre 35 kg di derrate alimentari non tracciate e alcune anche scadute. La Guardia di Finanza sta verificando la posizione di alcuni lavoratori trovati senza contratto di lavoro. In totale erano 19 gli ospiti della struttura, 10 dei quali collocati nella casa di cura autorizzata, mentre 9 in quella abusiva. Questi ultimi, di eta' compresa tra i settanta e i novantanni, sono stati affidati ai propri familiari ad eccezione di uno che non ha parenti ed e' stato collocato tramite gli assistenti sociali del Comune di Roma in altra struttura sanitaria.
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