Roma

Ciao Covid. Le spiagge per nudisti del Lazio fanno il pienone. Boom di giovani

Parla Stefano Morra il presidente dei naturisti

Per chi segue uno stile di vita selvaggio o per chi vuole semplicemente prendere il sole senza veli, il Lazio offre diversi posti dove poter vivere una giornata di sole e mare in piena armonia con la natura. Ed evitare multe e discussioni con i tessili, cioè – secondo i naturisti – chi indossa il costume. Ormai il fenomeno del naturismo è in crescita, tanto da aver arruolato fra le sue fila molti giovani.

Nel Lazio si contano quattro spiagge che offrono l'opportunità di ottenere un'abbronzatura perfetta, senza i segni del costume: Focene, Santa Severa, Gaeta e Capocotta. Ma rimane difficile il rapporto tra legge e naturisti, come spiega anche il presidente dell'associazione Unait, Stefano Morra.

La legge e il naturismo

Purtroppo oggi il naturismo è ancora punito dalla legge. Anche se a livello amministrativo e non più penale. “Una sentenza del 2000 della Corte di cassazione ha sancito che la nudità, dove legata a una consuetudine, cioè dove tutti sanno essere frequentata dai naturisti, non è più considerato un reato. Dal 2000 al 2017, grazie a questa sentenza si sono quasi azzerata i casi per denuncia in violazione dell’articolo 726 del codice penale, ossia atti contrari alla pubblica decenza”, spiega Morra.

Poi con il Governo Renzi il naturismo si trasforma in reato amministrativo, con un innalzamento notevole delle sanzioni. “A fine aprile 2022 la Corte di Cassazione ha stabilito, raccogliendo quanto disposto dal giudice di pace di Sondiro, che le multe erano effettivamente sproporzionate”, dice Morra. “Potrebbe essere un illecito amministrativo, ma in ogni caso la sanzione è stata ridotta”.

“Quest'anno ci aspettiamo una crescita di naturisti per due ragioni. Una probabilmente legata al fatto che dopo 2 anni di Covid, questa potrebbe essere una estate quasi vicina alla normalità, visto il via libera dal virus”, prevede Morra. “La seconda – aggiunge - è che abbiamo avuto molte richieste provenienti dai turisti che vogliono visitare i musei la mattina e andare nelle spiagge di nudismo il pomeriggio. Il naturismo sta crescendo, lo vediamo soprattutto a Santa Severa. Ci sono molti giovani, tanti ragazzi che hanno voglia di sperimentare questa possibilità. L'unica cosa che manca ai giovani è l'assiduità. I più grandi sono più abitudinari”.

Capocotta

La spiaggia di Capocotta probabilmente è una delle più frequentata dai nudisti del Lazio, grazie alla sua vicinanza con la Capitale. Inserita all’interno della Riserva naturale del Litorale romano, la spiaggia è costituita da dune e vegetazione tipicamente mediterranee che le conferiscono un sapore selvatico e misterioso. Comoda anche la presenza di un chioschetto, dove però – per igiene - bisogna quanto meno mettersi un telo.

Focene

Chi ha voglia di prendere il sole in versione senza veli può anche recarsi vicino Fiumicino, dove sin dagli anni ‘70 è presente una spiaggia per nudisti. Solo nel 2015 è stata resa “legale” dal sindaco Esterino Montini. Si trova tra Via del Pesce Luna e 200 metri a sud della spiaggia antistante il radar aeroportuale.

Gaeta

Non ha un’ordinanza sindacale come quella di Focene, ad esempio, ma da anni ormai è consuetudine praticare l’arte del naturismo. La spiaggia è conosciuta come l’Arenauta e si trova tra Gaeta e Sperlonga. Per raggiungerla bisogna scendere esattamente trecento scalini. Faticoso il ritorno, ma di certo ne vale la pena.

Santa Severa

Una delle più suggestive perché sorge accanto al castello di Santa Severa, con alle spalle i monti della Tolfa. Anch’essa ha avuto un riconoscimento ufficiale ed è una delle spiagge laziali su cui l’associazione per naturisti del Lazio, l’Unait, sta puntando molto.