Roma
Cinghiale chiuso in un campetto: niente abbattimento. Portato in una fattoria
Il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco: “Il cinghiale di Villa Carpegna è salvo. Catturato con una gabbia e portato in una fattoria didattica”
Cinghiale rinchiuso nel capetto da calcio di Villa Carpegna: niente abbattimento, l'ungulato è stato rinchiuso in una gabbia trappola e consegnato ad un fattoria didattica di Trigoria.
“Il cinghiale che vagava nel campetto di Villa Carpegna è salvo! Grazie al pronto interessamento dell'Amministrazione capitolina e alla preziosissima collaborazione delle associazioni intervenute tempestivamente sul posto, siamo riusciti a catturare lo spaesato animale e a condurlo in una fattoria didattica di Trigoria. Niente telenarcosi per l’ungulato, catturato grazie a una gabbia-trappola messa a disposizione dall’associazione Earth, che ringraziamo di cuore per la disponibilità mostrata – scrive su Facebook Daniele Diaco, presidente M5S della Commissione Ambiente in Comune di Roma –. Un ringraziamento va anche al presidente della Commissione Regionale Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio, Valerio Novelli, alla Asl Rm1 che ha autorizzato il trasporto dell’animale in un luogo sicuro e alle associazioni che hanno preso a cuore le sorti del cinghiale e hanno fornito un supporto essenziale nella vicenda in questione: tra queste Earth, Animal Liberaction, LAV, LNDC, Animalisti Italiani, Zero Specismo, Made In Bunny e AVCPP”.
“Un lieto fine, quello del cinghiale di Villa Carpegna, frutto dell’impegno e della volontà politica della nostra Amministrazione la quale, coerentemente a quanto ribadito in ogni sede, ha optato per una soluzione non cruenta e rispettosa del diritto alla vita degli animali, a cui intendiamo garantire piena tutela nei limiti delle nostre competenze – continua Diaco –. Competenze, ricordiamolo, praticamente nulle dal momento che la gestione della fauna selvatica spetta esclusivamente alla Regione Lazio. Roma Capitale, dal canto suo, continuerà sempre a opporsi all’uccisione dei cinghiali e a insistere su opzioni quali la cattura, la conduzione dei cinghiali in aree non venatorie e la loro sterilizzazione. Già dal mese di marzo, infatti, stiamo premendo per modificare il protocollo con la Regione in modo tale che si possano adottare soluzioni non cruente ogni qual volta le associazioni siano disposte a farsene carico”.
“Ancora un cinghiale chiuso in un giardino pubblico, ma stavolta, diversamente dallo sterminio di massa della mamma cinghialessa e dei suoi 6 cuccioli, è finita bene, grazie all’intervento della nostra associazione e di altre sigle animaliste ieme a Daniele Diaco, Presidente della Commissione Capitolina Ambiente”, afferma il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale. E aggiunge: “Siamo felici che per una volta sia stata anteposta la vita all’insensata e non necessaria violenza. Non sono state attuate, infatti, le soluzioni previste dal protocollo ammazza cinghiali approvato dalla Città Metropolitana e la Regione Lazio: l’ungulato è stato portato in una fattoria didattica di Trigoria. Perché non agire allo stesso modo per la famiglia massacrata nel parco Mario Moderni? Bisogna modificare il protocollo d’intesa e creare una sinergia con le associazioni animaliste”.