Cinghiali all'assalto di Roma: auto investe un animale a Settebagni. Paura
Un cinghiale è morto mercoledì sera in un incidente stradale. E' accaduto poco prima di mezzanotte in via di Settebagni nei pressi del centro commerciale Bel Poggio.
A quanto si è appreso, un automobilista ha impattato con la sua Citroen C3 Picasso contro l'animale. Il cinghiale è morto praticamente sul colpo. Sul posto la polizia locale di Roma capitale, un veterinario. Allertato il centro carni per la rimozione dell'animale con operazioni di rilievi e appunto di rimozione che si sono concluse poco prima delle 4. A quanto riferito l'automobilista non ha riportato ferite e non rimaste coinvolte altre vetture nell'incidente.
Venerdì sera invece un centauro aveva perso la vita nel parco dell'Inviolatella Borghese a causa dello scontro con un cinghiale. L'uomo, 49enne, era a bordo del suo scooter quando l'animale lo ha travolto. Il motociclista perse l'equilibrio, sbandando e finendo a terra. Soccorso è stato trasportato all'ospedale di Villa San Pietro dove è deceduto.
Il Codancons: "Attentato alla sicurezza dei trasporti"
Ancora un grave incidente a Roma che vede protagonista un cinghiale, scontratosi con una automobile la scorsa notte a Settebagni, per fortuna senza provocare feriti.
“Oramai la situazione è fuori controllo: aumentano gli avvistamenti di cinghiali nella capitale e crescono gli incidenti stradali provocati da questi animali, sempre più attratti dalle aree urbane della città a causa soprattutto dei rifiuti che si accumulano in strada – afferma il presidente Carlo Rienzi – I rischi per l’incolumità di motociclisti e automobilisti sono elevatissimi, e la presenza incontrollata di cinghiali rappresenta una vero e proprio attentato alla sicurezza dei trasporti, così come previsto dal Codice penale. Per questo chiediamo alla Procura di Roma di intervenire, aprendo una indagine volta a verificare le responsabilità di tale situazione di pericolo e accertare se l‘amministrazione abbia posto in essere tutte le misure per tutelare la sicurezza delle strade romane” – conclude Rienzi.