Cinque Stelle schiavo della tv. Raggi-Di Battista, video anti Pd
I fans di Boris, la “fuori serie” italiana diventata un cult, avranno avuto un sussulto di familiarità vedendo il video di Virginia Raggi e Alessandro Di Battista sulla condanna di Luigi Lusi, ex consigliere della Margherita.
Con una chitarrina insistente in sottofondo e illuminati da una luce “smarmellata”, il deputato Di Battista e la candidata sindaco di Roma Virginia Raggi lanciano il loro attacco all’ex consigliere della Margherita e en passant a Roberto Giachetti, passandosi la parola fra ammiccamenti, voci roche, sguardi assassini e bocche arricciate tipo “maliarda perfida” da soap opera pomeridiana. Lusi e Giachetti non ci avranno dormito la notte, decisamente…
Più che a un video di denuncia politica, osservando l’ultima fatica delle due pentastars, sembra infatti di assistere a un episodio di “Gli occhi del cuore 2”, la soap di quarta categoria che fa da sfondo a a Boris, fiction comica più amata della TV. Le velleità artistiche di Alessandro di Battista, scartato ai provini di Amici di Maria de Filippi (che pure è di bocca buona quanto a scelta di nuovi “talenti”), sembrano aver trovato una nuova primavera, dando sfogo a tutto un repertorio istrionico che ricorda tanto le indimenticabili prove di Stanis La Rochelle interpretato da Pietro Sermonti. Virginia Raggi, dal canto suo, sembra aver assunto con abnegazione sulle sue minute spalle il ruolo di martire a cinque stelle, ammannendoci visi emaciati, occhi cerchiati, sguardi spauriti ed eloqui ansimanti che ci riportano subito alla mente Corinna Negri, la croce del regista René Ferretti.
Dopo aver detto addio all’approccio minimal e castigato dei primi, indimenticabili video della coppia Lombardi/Crimi che sembravano un tributo malriuscito a Ciprì e Maresco, il Movimento ci ha ormai abituato ad autentiche prove autoriali, almeno nelle intenzioni (come dimenticare l’intramontabile video delle mille lire di Paola Taverna che vantava la colonna sonora di Ludovico Einaudi il quale, non avvertito dell’omaggio/saccheggio, ordinò l’immediata rimozione del suo brano?), regalandoci perle visive sempre più elaborate, con effetti calza che neanche la parodia di un’ottantenne Marlene Dietrich o un Berlusconi d’antan nel suo discorso di “discesa in campo”; trucco e parrucco da far impallidire il backstage di un concorso di bellezza di Mirigliani; testi letti affannosamente da un gobbo stile esame oculistico di un ipovedente.
Nel video contro Lusi, i novelli Gianni e Pinotto Raggi/Di Battista hanno superato se stessi. Chi sentisse la mancanza per l’appunto di Boris, ma anche della goffa e casereccia “telenovela piemontese” portata alla ribalta dalla Gialappa’s o delle incursioni del trio Solenghi-Marchesini-Lopez nel mondo dei feuilleton sudamericani con gli esilaranti dialoghi nonsense di Pedro, Dolores e Alonso, può festeggiare la nascita di un nuovo sodalizio comico.
Peccato però che la nuova coppia di attori brillanti sia formata da un deputato della Repubblica e da una candidata che pretende di governare Roma. La politica è sempre più spettacolo, lo sappiamo da tempo, e la commistione fra entertainment e istituzioni è ormai una realtà. Detto questo, stupisce e lascia perplessi il fatto che tutto questo provenga da un movimento che fino a ieri condannava e vedeva come la peste i talk show, le apparizioni televisive dei rappresentanti istituzionali e la spettacolarizzazione della politica. Oggi le starlette a cinque stelle compaiono invece in pianta stabile in TV come un tempo i reduci del Grande Fratello (effetto Rocco Casalino, responsabile della comunicazione pentastellata?) e sfornano più video di una Belen qualsiasi, maggiormente attenti alle luci e alla resa estetica che non ai contenuti. Sotto l’egida del “Basito lui, basita lei… luce smarmellata, e daje che abbiamo fatto!”, insomma, il m5s abdica progressivamente al suo millantato ruolo di sobria sentinella della democrazia e diventa sempre più un movimento di macchina… da presa.