Cittadina cubana vende il corpo della figlia tredicenne per un tablet
Da luglio del 2015 vendeva la figlia adolescente in cambio di regali o di notti in discoteca
Faceva prostituire la figlia tredicenne per fare la bella vita. In cambio di sesso chiedeva teleofini, smartphone, tableto oppure notti folli in discoteca.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, Dott. Nicola Di Grazia, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott.ssa Silvia Santucci della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di una trentaseienne cittadina cubana, ritenuta responsabile dello sfruttamento della prostituzione esercitata dalla figlia tredicenne.
Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze investigative acquisite dai Carabinieri, con la collaborazione di quelli della Compagnia di Roma Piazza Dante, dalle quali è emerso che l’arrestata, a partire dal luglio 2015, offriva prestazioni sessuali della figlia, poco più che bambina, ad un cospicuo numero di soggetti disposti a ricompensare la madre della minore con regalie di vario genere, consistenti prevalentemente in telefonini, tablet o serate in discoteca.
I Carabinieri di via in Selci hanno, al momento, identificato due cittadini italiani che hanno approfittato della giovane vittima, segnalandoli all’Autorità Giudiziaria per il reato di atti sessuali con minorenne.
Sono comunque in corso ulteriori approfondimenti investigativi volti ad accertare l’identità di tutti gli adulti che, nel tempo, hanno concordato con l’arrestata incontri sessuali con la tredicenne.