Roma

Cittadini reinventano gli edifici abbandonati: diventeranno socialmente utili

Tra i 14 siti interessati anche l'ex Mira Lanza e il residence di Bastogi

Cittadini e privati potranno presentare progetti per una possibile riconversione di questi spazi, attualmente degradati o in disuso, con una destinazione finale a vocazione sociale.

 

Nasce ReinvenTIAMO Roma: un piano per la rigenerazione della Capitale con una visione che pone al centro del suo sviluppo un nuovo modo di abitare, di costruire relazioni urbane e di sviluppare il tessuto produttivo nel suo insieme.

Il Campidoglio metterà a bando 14 immobili, 10 pubblici e 4 privati, chiedendo agli imprenditori e ai cittadini di presentare progetti per una possibile riconversione di questi spazi. Si tratta di 6 scuole dismesse, soprattutto in periferia, il residence di Bastogi, spazi post industriali come il complesso dell'ex Mira Lanza all'Ostiense, l'ex Filanda di viale Castrense e una vecchia sede Ama in via Crispi. Per la riconversione il Campidoglio immagina progetti di housing sociale, non destinati alla vendita ma all'affitto temporaneo, con forme di coabitazione per anziani o case per studenti, secondo un modello che in Spagna ha riscosso successo.

Il Comune metterà a disposizione gli spazi di sua proprietà offrendo agli imprenditori il diritto superficie e la locazione a lungo termine. "Vogliamo recuperare immobili e luoghi abbandonati, per offrire servizi ai cittadini. Ci siamo ispirati a quanto sta avvenendo in altre grandi città, in particolare al programma 'Reinventer Paris'. Siamo partiti da dei luoghi oggi abbandonati nei quali il degrado è diventati una abitudine sistematica", ha spiegato la sindaca Virginia Raggi. "Noi siamo contro la cementificazione di una città già molto estesa - ha aggiunto - ci sono luoghi invece che debbono essere riconsiderati. Questi 14 siti sono un primo stock di un elenco di 50 strutture".

L'assessore all'Urbanistica Luca Montuori ha aggiunto: "Non mettiamo in vendita il nostro patrimonio, sono formule di concessioni di diritti di superficie, favorendo progetti di qualità. Non abbiamo bisogno di nuovi quartieri, troppo spesso il tema della rigenerazione secondo me è stato equivocato, ma di servizi per migliorare la qualità della vita delle persone".