Roma
Civitavecchia contro Fiumicino per un mare di navi: la guerra non dichiarata per il porto. E il Pd va in testa coda
Il caso. La consigliera regionale Pd, Califano accusata di remare contro il progetto Royal Caribbean che piaceva al Pd di Montino e che ha Gualtieri come commissario
Infrastrutture, la regola “del mai nel mio giardino” vale per tutta Italia tranne che per la costa Tirrenica di Roma. Qui tra Civitavecchia e Fiumicino è scoppiata una guerra mai dichiarata che porta la firma del Pd. Insomma, il porto che c'è da sempre a nord, briga perché Fiumicino non possa avere il porto destinato alle grandi navi.
L'idea di un porto “sicuro” a due passi da Roma porta la firma dell'ex sindaco Pd di Fiumicino, Esterino Montino, che nel 2013 aveva votato con il Gruppo Pd e il Consiglio Comunale una mozione di indirizzo politico per completare il lavori di una concessione portuale diportistica andata poi all'asta per fallimento. E qui si presenta il gigante Royal Caribbean che acquista la concessione e presenta un nuovo progetto per realizzare banchine, infrastrutture e spazi verdi ampliano l'infrastruttura per ospitare navi da crociera. Si chiama Waterfront e fa sognare Fiumicino anche quando il Comune passa di mano dal Pd ai centristi del nuovo sindaco Mario Baccini.
Concessione ok, il progetto c'è, la scadenza pure. Chi rema contro e perché
C'è il progetto e c'è anche un nhil obstat del Governo che addirittura decide di inserire l'opera tra quelle del Giubileo, nominando come commissario il sindaco di Roma, Pd, Roberto Gualtieri. E Civitavecchia mugugna perché un porto nuovo a 65 chilometri di distanza agita gli animi di chi vorrebbe mantenere la storica rendita di posizione sul Tirreno Centrale. Cosa fa paura di Fiumicino? Intanto la vicinanza con l'aeroporto Leonardo Da Vinci, poi la vicinanza con Roma che potrebbero rendere più vantaggioso un attracco fronte Roma senza necessità di pullman o treni regionali per entrare a Roma.
Il giallo della guerra tra fratelli Pd
E qui si apre il giallo. Perché nasce un duello tutto interno al Pd con la consigliera regionale Michela Califano, eletta sul litorale e già presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino, accusata di aver partecipato ad una riunione “carbonara” a Civitavecchia nel corso della quale sarebbe studiata una strategia per allungare i tempi del porto di Fiumicino “almeno sino al Giubileo del 2950”. Insomma, far saltare il progetto del porto concorrente per salvare l'esistente.
La piena confessione sulla riunione "carbonara"
La Califano replica stizzita, definendo il caffè a Civitavecchia “non un tavolo di lavoro ma solo un incontro di condivisione di opinioni in cui si è discusso del porto grandi navi di Fiumicino”. In giro di parole per confermare che l'incontro c'è stato e che Fiumicino a più di qualcuno toglie il sonno. Anche al Pd di Roma e del Lazio che si trova un progetto con la sua firma, un commissario straordinario fedelissimo di partito e una consigliera regionale che prova a smontare il sogno degli amici di Fiumicino. Se poi a Civitavecchia il Comune è in mano al centrosinistra nel campetto largo col 5 Stelle, tre indizi fanno una prova. Solo che il Pd finisce in testacoda. E la pazienza di Royal Caribbean non è infinta. La concessione c'è, il progetto pure e il Giubileo pure. Da un momento all'altro Gualtieri potrebbe decidere di decidere. In ballo ci sono lavori per quasi 600 mln di euro con 8500 posti di lavoro.