Roma

Clochard trovato morto nel parcheggio del supermercato: ipotesi freddo killer

L'uomo, tra i 50 ed i 60 anni, trovato morto e senza documenti nel parcheggio dell'Eurospin di via Amico Aspertini

Il cadavere di un clochard, di età compresa tra i 50 e 60 anni, è stato ritrovato lunedì alle 10:20 nei pressi del parcheggio del supermercato Eurospin di via Amico Aspertini, in zona Tor Bella Monaca, a Roma. L'uomo non avrebbe segni di violenza sul corpo e la prima ipotesi degli inquirenti è che il senzatetto sia morto a causa del freddo.

 

Sul posto, oltre ai medici del 118 e agli agenti della polizia locale di Roma Capitale, sono intervenuti i carabinieri della stazione Roma Tor Bella Monaca e per i rilievi, visto che il senza tetto era sprovvisto di documenti, anche i militari del Nucleo Investigativo di Frascati.

La salma è stata trasportata all'ospedale di Tor Vergata a disposizione della procura di Tivoli.

"A Roma tutti si accorgono di chi vive in strada solo d'inverno e in particolare quando ci sono tragedie come quella di oggi. E si fa quello che si può in emergenza. Ma chi gira la città tutto l'anno come noi con le Unità di Strada sa che la situazione è drammatica e che una vera risposta che sia risolutiva ancora non c'è. E' un'emergenza di fronte alla quale forse abbiamo perso, tutti insieme", scrive in una nota la Croce Rossa di Roma. "Non è un abbandonare il campo - prosegue la nota della Cri - anzi, significa come sempre facciamo raddoppiare il nostro impegno. Ma si deve avere il coraggio di dire una verità. Questa emergenza riguarda un fenomeno che ha a che fare molto da vicino con la povertà più dura. E la povertà fa paura, la si esclude, in generale, come le persone che la vivono, d'inverno e in ogni stagione dell'anno".

Clochard morto a Roma, Sant'Egidio: "Ognuno faccia qualcosa"

"Ai primi freddi di questo inverno, in soli due giorni, sono morti due senza fissa dimora, prima a Verona, poi a Roma. L'ultimo, Damiano, è stato ritrovato senza vita nel parcheggio di un supermercato nel quartiere di Tor Bella Monaca. Di fronte a queste morti non si può far finta di niente. Perché si può morire di freddo, ma anche di solitudine e di indifferenza". Lo sottolinea la Comunità di Sant’Egidio che lancia un appello ai cittadini e ai Comuni. "Ognuno può fare qualcosa - si legge in una nota - fermarsi davanti a chi vive per strada, portare una coperta, capire come aiutarlo, rivolgersi a chi già aiuta, come alle nostre sedi in tutta Italia. La Comunità di Sant’Egidio, ampliando le strutture che offre normalmente a chi vive per strada (tra cui – solo nella Capitale - Palazzo Migliori, gestito insieme all’Elemosineria Apostolica e la Villetta della Misericordia all’interno dell’ospedale Gemelli) aprirà da domani sera la chiesa di San Callisto a Trastevere, dove potranno essere ospitate 40 persone in più per la notte".

"L'inverno - osservano dalla comunità di Sant'Egidio - non è una calamità improvvisa e innaturale, ma ampiamente prevista, anche se può arrivare in ritardo, com’è accaduto quest’anno. Per questo un appello urgente è rivolto anche alle istituzioni: tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, devono avviare o potenziare con urgenza il loro piano freddo, prima che le prossime ondate di gelo provochino nuove vittime".