Roma

Cocaina a Roma: scoperta e svuotata la cassaforte del clan mafioso Gambacurta

Decapitato il clan Gambacurta, leader dello spaccio di cocaina da Montespaccato a Viterbo

Un fiume di cocaina destinata ai romani: 7 arresti nel clan mafioso dei Gambacurta, leader dello spaccio nella zona di Montespaccato.

Dalle prime luci dell’alba è in corso, nella Capitale ed in provincia di Viterbo, una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, per dare esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 7 persone, emessa dal GIP di Roma su richiesta della locale Procura Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di un’associazione, egemone nel quartiere capitolino di Montespaccato, capeggiata dai fratelli Franco e Roberto  Gambacurta, finalizzata alla detenzione e alla cessione al dettaglio di sostanze stupefacenti, in prevalenza cocaina.

Contestualmente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un sequestro preventivo di beni, emesso dal medesimo G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A. di Roma, riguardante 2 esercizi commerciali del valore stimato di circa 400 mila euro, utilizzati come basi logistiche dall’organizzazione criminale dei Gambacurtae luoghi in cui nascondere lo stupefacente e /o prendere contatti con i clienti da inviare agli spacciatori del gruppo.

L’operazione è tuttora in corso a conclusione dell’indagine “Malavita 2018” che costituisce l’ultimo filone dell’indagine “Hampa 2012”, condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Roma che, nel giugno 2018, ha portato all’esecuzione di 58 ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata ad una serie indeterminata di delitti aggravati dalle modalità mafiose (art. 7 L. 203/91), in particolare usura, esercizio abusivo del credito, estorsioni, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita, intestazione fittizia di beni immobili, rapporti creditizi, attività economiche ed imprenditoriali, nonché di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dalla transnazionalità. Il sodalizio in questione, egemone nel quartiere capitolino di Montespaccato, risultava essere contraddistinto dal medesimo assetto verticistico dei fratelli Franco e Roberto  Gambacurta.