Roma
Cocaina legale? L'esperta: “Consumi alle stelle, rischiamo esercito di zombie nelle strade”
La professoressa Guendalina Graffigna sulla proposta del colombiano Pedro: “Avremmo consumi alle stelle”
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Gustavo Petro, presidente della Colombia (Foto Lapresse)
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Cocaina legale: “Rischiamo un esercito di zombie nelle strade”. Parla l'esperta.
Cocaina legale? L'idea del presidente colombiano Gustavo Pedro rimbalzata in queste ore non è nuova. Già nell'autunno del 2018, l'economista di sinistra da sindaco di Bogotà aveva aperto una porta all'antiproibizionismo, sostenendo che avrebbe posto fine alla guerra dei Cartelli.
Parla la professoressa Graffigna
Ora, al grido di "la cocaina non fa più male del whisky", ci riprova. Ma quali potrebbero essere gli effetti economici, sociali e sanitari se la “pazza idea” contaminasse l'Italia? Il quesito è stato posto alla professoressa Guendalina Graffigna, ordinaria di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Direttore del Centro di Ricerca EngageMinds HUB – Consumer, Food & Health Engagement Research Center oltre che direttore del Master Universitario di II Livello in Patient Advocacy Management.
“Da un punto di vista sanitario la liberalizzazione della cocaina porterebbe ad un aumento del consumo e per due aspetti e il primo è pragmatico: per i consumatori o chi ha il desiderio non correrebbe più rischi penali e poi c'è l'effetto simbolico: se una droga diventa normalmente commercializzata viene percepita come un qualsiasi prodotto e viene sottostimato il rischio sanitario e di dipendenza”.
Un po' come l'alcool?
“Immagini di poterla acquistare senza problemi: Ci saranno sempre più persone – magari non inclini all'uso – che per provare un'esperienza nuova, un gioco si avvicineranno al prodotto. E' quello che già vediamo col fumo e le sigarette elettroniche. E' un contesto diverso ma pratica uguale nella psicologia del consumo. Le e-cigar ci stanno facendo fare grandi passi indietro dalla Legge Sirchia in poi”.
C'è il rischio che fasce della popolazione possano trasformarsi in eserciti di zombie sotto effetto di droga?
“Il rischio zombie c'è e aggiungo che i “marginali” e i più “fragili” sarebbero quelli più a rischio. C'è anche il pericolo per le cosiddetta élite della popolazione che diventino consumatori abituali per aumentare le prestazioni o le sensazioni. Per non parlare dei giovani che ora cercano lo sballo con l'alcool”.
Professoressa, nel fantamondo della cocaina libera, cosa si dovrebbe fare per proteggere le persone?
“Da un punto di vista economico è vero che si darebbe un colpo al sommerso e alla criminalità, ma questo, chiamiamolo vantaggio socio-economico, se non accompagnato da misure educative e a tappeto sarebbe un boomerang dannosissimo. Qui stiamo parlando di stupefacenti e se il presidente colombiano dice che fa male quanto l'alcool è inappropriato. La cocaina porta dipendenze sanitarie e psicolgiche come il gioco d'azzardo. Persino il lavoro porta a forme di dipendenze. Ne sanno qualcosa i manager”.
Professoressa Graffigna, perché la società è così incline alle dipendenze?
“In questo periodo di incertezze e di punti di riferimento, qualsiasi forma di consumo che ci porta a un'evasione è una droga. Anche un alimento è una droga. Qualsiasi cosa va ad attivare il sistema endocrino e ci dà piacere ci trasforma in compulsivi. Anche il sesso e anche lo shopping. Siamo sempre alla ricerca di fonti di piacere in una vita che è sempre più frustrante”.
A Milano tracce di cocaina nelle fogne; a Roma il record di spaccio e sequestri
Nella locomotiva d'Italia tracce di cocaina, espulsa ovviamente dai consumatori con le urine – sono state trovate da una ricerca dell'Istituto Mario Negri, nelle fogne e sempre in quantità maggiori, insieme a ketamina e Mdma. A Roma, capofila dell'import di droga, se ne consumano 2 tonnellate al mese. A “dare i numeri” è stato un trafficante pentito.
Chi è Guendalina Graffegna: è membro del coordinamento della Scuola di Dottorato in Psicologia, membro del direttivo del Centro di Ricerca di Ateneo TROFIC (Transdisciplinary Research In Food Issues Center) e della Commissione Etica del Dipartimento di Psicologia della stessa Università. Dal 2020 è anche membro della Giunta del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica e dal novembre 2019 membro del Comitato Esecutivo della Sezione Organizzazioni dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP).
L’attività di ricerca scientifica di Guendalina si sviluppa a partire dalla prospettiva della psicologia dei consumi applicata allo studio dei comportamenti di salute, delle condotte alimentari e all’impatto delle nuove tecnologie sul sistema sanitario e allo sviluppo della comunicazione preventiva. Secondo il Database Scientifico Scopus è l’autrice che ha scritto di più al mondo sul tema del Patient Engagement.