Roma
Codice appalti, Confapi e Aniem Lazio dicono no allo stop, sì alla concorrenza
Per l'Antitrust la sospensione del Codice appalti gioverebbe alle opere del Recovery Plan. Ma Confapi e Aniem Lazio ribattono: "No a battaglie strumentali"
Sospendere il Codice degli Appalti per il Next Generation Ue: è la proposta che, secondo l’Antitrust, consentirebbe di ridurre i tempi di realizzazione delle opere del Recovery Plan. Aniem Lazio e Confapi Lazio tornano a lanciare un grido d’allarme, sottolineando l’urgenza di salvaguardare la concorrenza e di non considerare le procedure di gara come un “onere” non essenziale, e pertanto sopprimibile, per velocizzare gli appalti.
Nelle prossime settimane il Governo si appresta a varare l’ennesimo decreto di semplificazioni finalizzato ad agevolare l’accesso alle opportunità del Recovery. L’Antitrust ha chiesto una sospensione immediata del Codice Appalti e una riforma organica a medio termine, individuando nell’attuale assetto normativo un ostacolo all’efficienza del sistema di spesa nel settore dei contratti pubblici.
“Il Decreto dello scorso anno (D.L. n.76/2020 convertito dalla Legge n.120 , cosiddetto “Decreto Semplificazioni”) ha, di fatto, eliminato le gare 'normalizzando' l’utilizzo delle procedure a inviti. Recentemente, come noto, l’Anac ha fatto emergere che in soli 4 mesi (maggio – agosto 2020) l’affidamento degli appalti senza concorrenza ha avuto un incremento del 41,4%, dato che si traduce in 14,2 miliardi affidati senza gara”, dichiara Massimo Tabacchiera, Presidente Confapi Lazio. “Sappiamo che il Ministro delle Infrastrutture, Giovannini, ha attivato un tavolo istituzionale per definire in brevissimo tempo un pacchetto di norme applicabili al Recovery. Ci auguriamo – prosegue Tabacchiera - che questo dibattito non sia condizionato da posizioni ideologiche e strumentali, ma si comprenda che le semplificazioni procedurali non possono tradursi nell’eliminazione del confronto tra gli operatori economici. La storia ha già dimostrato che queste scorciatoie non producono alcun efficientamento, anzi alimentano gravi distorsioni del sistema. Non vorremmo che qualcuno pensasse di riformare il mondo economico-produttivo a scapito delle piccole e medie imprese”.
Sulla stessa posizione Riccardo Drisaldi, Presidente Aniem Lazio, che sostiene: “Siamo preoccupati per il settore edile, che rischia di essere ulteriormente devastato da una concezione assurda, che invece di investire sulla qualificazione del sistema imprenditoriale, semplificando ed accelerando le procedure di gara con i sistemi di autodichiarazioni, pensa di eliminare la concorrenza ritenendo così di affidare opere, servizi e forniture in modo più tempestivo ed efficace.”