Roma

Col pub i frati alla riscossa. Dopo il Palatino arriva Trastevere

I frati ne sanno da sempre una più del diavolo. Se poi ci sono una pinta di birra e un panino in un "sacro pub", per Satana non c'è speranza. I frati sono imbattibili.
Così, dopo il "Friar Pub" del Palatino nel convento di San Bonaventura, si raddoppia con un nuovo pub, questa volta a Trastevere, nel cuore del convento di San Francesco a Ripa, luogo di preghiera, di attenzione e sostegno ai poveri e ora anche di "grandi bicchierate" con l'inedita formula "Eat, drink, listen share" e quando arriva il conto "pay as you like" cioè "paga quello che vuoi".
A raccontare l'ultima invenzione per portare le guerra in casa del Maligno è il domaniditalia.eu. storico quotidiano di chiarissima matrice cattolica diretto da Beppe Sangiorgi che è anche segretario dell'Istituto Luigi Sturzo e affiancato da una vecchia conoscienza dei cattolici di sinistra come Lucio D'Ubaldo. Alla penna di Antonella La Porta è affidata l'intervista a frate Roberto che spiega come dopo il pub del Palatino, i frati hanno deciso di raddoppiare con Trastevere: "L’idea è nata durante le nostre attività al Palatino, assieme ai ragazzi sentivamo l’esigenza di poter incontrare le persone aldilà di ogni pregiudizio, abbiamo voluto un luogo neutro, dove intorno a una birra e ad un panino si possa fare relazione. Aldilà del credere o non credere, non c’è persona umana o creatura con cui non si possa stare in relazione come diceva San Francesco d’Assisi".
Ora per i tanti pub e ritrovi di Trastevere si apre un bel problema. Non solo i frati sono garanzia di qualità dei prodotti, ma la formula low cost adottata nei due conventi rischia di generare un singolare caso di concorrenza sleale. Ma a rassicurare la movida ci pensa sempre frà Roberto: "Portare in questo luogo il segno della gratuità attraverso la formula “Paga quello che vuoi” ci sembrava il modo più gusto di trasferire nella contemporaneità il messaggio di San Francesco. Non perderei l’intuizione feconda, il significato di questa cosa. Viviamo nell’assolutizzazione del danaro, è il fine assoluto del nostro vivere, delle nostre scelte. Per San Francesco il danaro è un mezzo, vede e sente  il rischio dell’idolatria. Il denaro può diventare un sostituto di Dio, alterando la nostra percezione della realtà. Un mondo di compratori e venditori, non è un mondo che sembra nascere dal dono, mentre la verità della vita ci dice che tutto ci è donato fin dal primo istante. La vita non può essere comprata, dice Gesù nel Vangelo Perché ti affanni se non puoi aggiungere un’ora sola alla tua vita?".
E se qualcuno ha ancora dubbi sul listino francescano, la conclusione è più che chiara: "La gratuità resta un atto libero, il prezzo interrompe il dialogo, su questo c’è il conflitto, si entra in un rapporto di forza, che può interrompere la comprensione reciproca".
Lasciando che i giovani vengano al pub, i frati si sono organizzati. Sia il pub di San Bonaventura al Palatino che quelo di San Francesco a Ripa in Trastevere sono prenotabili solo ed esclusivamente via internet e precisamente sul sito fratipalatino.org. Qui il clasico "form" permette di iscriversi alle serate a numero chiuso. Prossimo appuntamento il 27 giugno alle 21,30 al Palatino. Prenotazione aperte. E il frate si beve il Diavolo in un boccale di birra.